venerdì 1 marzo 2013

Creatività in classe A

Una struttura all'insegna della creatività e del risparmio energetico.
Siamo a Savigliano, in provincia di Cuneo, dove è stata inaugurata nel 2012, la nuova sede della società GIP spa, specializzata in progettazione di strategie di marketing integrato (www.gipspa.it).

Sviluppata su una superficie complessiva di 12.000 mq, di cui circa 3.000 coperti, la struttura ha fatto della modernità il suo cavallo di battaglia: un ufficio colorato, una hall con altalene fissate al soffitto e un vecchio Macintosh trasformato in portaombrelli.

Fotovoltaico e pompa di calore.
Grande attenzione è stata riservata anche alla sostenibilità ambientale. E' stato infatti realizzato un sistema di riscaldamento/raffrescamento che sfrutta la temperatura costante dell'acqua del sottosuolo immessa nell'impianto (12°C per 365 giorni all'anno).
Grazie all'energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico e ad un sistema di pompe di calore, l'acqua viene utilizzata per riscaldare e raffreddare i pavimenti, le pareti ed i soffitti della struttura. Un impianto che rende la struttura a impatto zero e che le conferisce una classe energetica A.

Polifunzionalità degli spazi.
Set fotografico, spazio per mostre, sala congressi. La stanza più ampia della struttura (400mq) è caratterizzata da una flessibilità degli spazi, che possono essere rivisitati in base alle necessità dell'azienda e dei suoi partner. Oltre alla sala polifunzionale, la GIP dispone di otto diverse sale riunioni, fra cui il cosiddetto “pensatoio”, uno spazio destinato ad incontri con aziende ma anche "zona brain-storming" e sala dedicata per videoconferenze. E di un'area relax, caratterizzata da una pittura murale a base di grafite che decora interamente una parete e sulla quale ogni collaboratore può lasciare un proprio pensiero.

Parco esterno.
La struttura è circondata da un parco di 8.000 mq, all'interno del quale è stato realizzato uno spazio denominato "Il giardino delle rose". A ciascun dipendente è stata affidata la cura di una rosa, a simbolo del legame con l'azienda.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]

venerdì 15 febbraio 2013

Un giardino nelle case di tutti

Dalla Francia arriva la reinterpretazione di giardino pensile, per soddisfare il crescente bisogno di contatto con il verde e la natura da parte dei cittadini delle metropoli, così lontani dalle distese boscose e oniriche delle campagne di tutto il mondo. 

In occasione del concorso parigino “Jardin Jardin” gli architetti e designers Nicolas Barreau e Jules Charbonnet hanno realizzato questo progetto che consiste in un giardino pensile da applicare in facciata alle persiane. 

Questa struttura è un semplice giardino pensile nato come prodotto industriale per persone che vivono in appartamento o in generale in luoghi con spazi verdi limitati, come i cittadini di Parigi, metropoli costituita quasi esclusivamente da eleganti palazzine affacciate direttamente su strada. 

Questo prodotto assomiglia ad una persiana, in quanto si applica direttamente al davanzale della finestra, semplicemente collegandola al di fuori di essa. 

Tramite un sistema a carrucola sarà possibile regolarla velocemente nella posizione desiderata tirando una cordicella. Abbassandola assumerà una posizione orizzontale che permette di ingrandire la superficie verde esposta verso la città, allontanandosi al massimo dalla facciata del proprio edificio e ottenere un supporto più ornamentale per le piante. 

Se invece la si pone in posizione verticale la persiana andrà a creare un pannello che scherma la luce e un filtro per l’aria. Il giardino può tranquillamente essere appeso ovunque, proprio in questo risiede la sua straordinaria versatilità, diventando anche un arredo d’interni. 

Il progetto è stato selezionato tra i migliori del concorso ed esposto, per ora solamente come prototipo, a Maggio del 2012 nella fiera Jardin Jardin dei Giardini delle Tuileries.


venerdì 25 gennaio 2013

Fiera "SAIE 3" a Bologna


Ancora poche settimane alla prima edizione di Saie 3, il salone internazionale della filiera di produzione del serramento e delle finiture d’interni ed esterni, che si terrà presso BolognaFiere dal 28 febbraio al 02 marzo prossimi

L’iniziativa, ideata da Lucia Alberghini e presentata lo scorso maggio 2012, si prospetta già un appuntamento dal carattere innovativo. 

Tre giornate dal programma ricco di mostre, convegni ed attività organizzati su una superficie di 35.000 metri quadrati. Giovedì 28 febbraio si terrà il convegno d’apertura “Italiani di domani – 8 porte sul futuro”, condotto da Beppe Severgnini insieme con alcuni grandi nomi del mondo dell’architettura e del design, seguito dalla mostra “8 porte sul futuro“. 

Futuredesign illustrerà una rassegna di interior design, arte, fotografia, comunicazione e architettura dal 1996 ad oggi, con otto nuove installazioni sul tema del ‘vivere futuro’ firmate da Marco Lodola, Andrea Branzi, Karim Rashid, Giulio Cappellini e Daniel Libeskind. 

All’interno dei padiglioni di Saie 3 sarà possibile, inoltre, visitare la mostra “Firme e Colori”, un progetto ideato da Laura Villani, che coinvolge oltre cento progettisti, tra architetti, designer, artisti e personalità del mondo dello spettacolo, tra cui Alessandro Mendini, Mario Bellini, Paul Chemetov, Mario Botta, Michele De Lucchi, Terry Dwan, Massimo Iosa Ghini, Alvaro Siza. 

Reed Business con il supporto del Centro Marketing di Vicenza presenterà durante Saie 3 i dati dell’ Osservatorio Serramenti 2013, risultato di un rapporto sull’attuale situazione del mercato del serramento, in vista delle prospettive future, effettuato su un campione di produttori e rivenditori di tutte le tipologie di serramento.

[ Fonte: Archiportale.com ]


venerdì 30 novembre 2012

Ti reinvento gli spazi di una ex chiesa!

Il God's loftstory, progettato dallo studio LKSVDD, è un'esempio originale e forse un po' spiazzante di restauro di un edificio religioso, nello specifico la vecchia chiesa evangelica riformata di Hengelo, in Olanda. 

L'idea alla base di questo intervento è molto semplice e allo stesso tempo molto nordica: liberare la mente dai dogmatismi e cercare di riconoscere e utilizzare lo spazio per quello che è, convertendolo a una nuova funzione e prendendosi la libertà di giocare un po' con le "sovrastrutture" legate alla sua storia. I progettisti si uniscono ai proprietari in un invito: "nutrite il vostro bambino interiore, rimanete puri, giocate, esplorate e siate anche un po' cattivi!" 

Il risultato in effetti ha più di un passaggio difficile da immaginare in un paese come il nostro, dove ancora c'è chi si interroga se Pippi Calzelunghe sia o meno un buon esempio da far vedere ai bambini. 
Le differenze di sensibilità rispetto ai paesi nordici sono ancora evidenti e, come per la piccola protagonista dalle trecce rosse, la censura della morale e del quieto vivere limiterebbero probabilmente le soluzioni più provocatorie e ironiche. 

Analizzando senza preconcetti l'architettura si può notare come essa sia stata trattata invece con il massimo rispetto, preservandone non solo la sopravivenza con un attento restauro ma soprattutto cogliendone il valore spaziale. 

E 'stata una scelta consapevole infatti quella non frazionare lo spazio ma di minimizzare le esigenze in modo da mantenere l'ampiezza della costruzione. Le uniche aggiunte architettoniche sono il soppalco per la stanza relax (camera da letto, salottino e bagno) e la scala multifunzione, definita "Stairway to have fun", che è allo tesso tempo scala, divisorio, ripostiglio, barriera acustica, libreria e parte della cucina ad incasso). 
I materiali utilizzati sono puri, sobri, funzionali e, cosa piuttosto importante, economici: cemento grigio chiaro per i pavimenti (quelli originali in legno della chiesa sono stati riutilizzati come rivestimento della "scala per divertirsi"); acciaio inox per la cucina; vetro per alcuni divisori interni; stucco bianco (per avvolgere tutto nella luce) e una strategica scelta di pochi accenti rossi. 

Questo progetto dimostra grande passione, rispetto e amore... per la Creatività, che è lasciata libera di esprimersi con molto senso dell'umorismo. 
Questo porta a bizzarie come la "porta del cielo", l'ingresso incornicaiato da una tappezzeria di angeli custodi, la " scala per divertirsi ", la" merda santa "sul water, le nicchie con lampade e strani uccelli "che hanno visto la luce" o le "pecorelle smarrite " di legno in giardino. Una casa in cui vivere o un'istallazione d'arte contemporanea, voi cosa ne pensate?






venerdì 23 novembre 2012

Ecodesign: quando gli oggetti riprendono vita

Se gli oggetti potessero parlare, sicuramente racconterebbero storie meravigliose. Ciò sarebbe decuplicato nel caso dei manufatti realizzati artigianalmente da Ecodesign Eureka, laboratorio artistico che, con intenti etici e sociali, si occupa di dare nuova vita ad oggetti e materiali di recupero, reinventandone le forme, gli usi e le decorazioni, nella più pura accezione dell’eco-design. 


LE ORIGINI DEL PROGETTO

Ecodesign Eureka è nato dal progetto di Eleonora Pimponi e Francesco Medori, ed intende reimmettere in circolazione oggetti d’uso comune, trasformandoli e reinventandone gli usi: l’obiettivo è in primo luogo etico, consentendo agli oggetti stessi di essere reintegrati nel ciclo vitale continuo, adeguandosi alle trasformazioni che la nostra società contemporanea impone, per non restarne tagliati fuori e potersi dunque adattare alle differenti necessità mutevoli nel tempo. 
Lo scopo non è solo quello di poter recuperare oggetti logori o che a causa dell’usura dovrebbero essere gettati via, ma di ripensare alla loro funzione in maniera alternativa, e di riconvertirli in modo del tutto originale, grazie ad un valore aggiunto che è dato concretamente dalla lavorazione che passa per le mani dell’artigiano e che realizza un manufatto unico ed irripetibile. 
In questo modo, tramite il laboratorio artistico artigianale viene realizzata una vera e propria operazione di up cycling, con cui al prodotto di scarto viene dato un valore maggiore grazie alle lavorazioni subite. 


GLI OGGETTI

Ciascun oggetto è realizzato con originalità ed unicità, adatto per arredare con gusto e creatività il proprio appartamento o il proprio studio, ma anche appropriato per idee regalo nuove, singolari e al di fuori dal comune. Inoltre, sebbene il processo di lavorazione possa essere in alcuni casi particolari lungo e laborioso, è bene precisare che i prezzi sono contenuti. Dai complementi d’arredo all’oggettistica per la casa, numerosi sono i prodotti realizzati, tutti molto originali, ispirati in parte al ReadyMade: quello che originariamente era un portapane può diventare, cambiando orientamento e con nuove decorazioni, un caratteristico portariviste; traendo spunto dalla “Ruota di bicicletta” di Marcel Duchamp, una ruota di bicicletta può diventare una piantana, in cui materiali plastici e metallici si integrano perfettamente; petali realizzati in fil di ferro e resina divengono elementi decorativi per la lampada Fiore, in cui sono presenti tutti i principi di eco sostenibilità; quello che inizialmente era un telefono può divenire una lampada da tavolo originalissima. Visita il sito Ecodesign Eureka per guardare altri esempi e scegliere il tuo oggetto. 


LA SFIDA

Eleonora e Francesco hanno deciso di cogliere la sfida e trasformare la propria passione in lavoro, con la piena certezza che l’anima etica e sostenibile del progetto non potrà deluderli, e potrà così gratificarli in primo luogo sotto il profilo dell’impatto ambientale e artistico. 
Lo sviluppo sostenibile indica lo sviluppo che permetta alle generazioni presenti di soddisfare i propri bisogni, senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri. I giovani artisti di questo progetto ci stanno provando pienamente, e noi di Architettura Ecosostenibile condividiamo la loro filosofia.



venerdì 16 novembre 2012

A Varsavia c'é la casa più stretta del mondo

Con una larghezza massima di 1,5 metri, l'abitazione racchiude mini bagno, cucina e camera da letto

“E' estremamente compatta, ma dentro ha tutto quello che serve”. 
Così il regista e scrittore israeliano Etgar Keret descrive la sua mini abitazione, la “Keret House”. 


TUTTO IN VERTICALE
Si tratta di un progetto ambizioso: riuscire a ricavare in uno spazio verticale tra due edifici preesistenti una casa per uno, con tutto il necessaire per vivere comodamente, senza rinunciare al design. Sotto la regia dell'architetto polacco Jakub Szczesn “Keret House” racchiude su tre piani cucina, bagno e camera da letto, con una larghezza massima di 1,5 metri. 


ALL'INTERNO DEL GHETTO EBRAICO
Quella che è già stata ribattezzata come “la casa più stretta del mondo” si situa all'interno del Ghetto ebraico di Varsavia e, dietro alla stranezza del progetto, racchiude un valore simbolico più alto. Il proprietario desiderava, infatti, possedere un piccolo spazio all'interno del Ghetto, in memoria dei suoi familiari, vittime dell'Olocausto e strappati a forza dalle loro abitazioni. 


PARETI BIANCHE E PARQUET CHIARO. 
All'interno, l'abitazione riesce a non risultare angusta, nonostante le dimensioni siano effettivamente al limite della vivibilità. Ad aumentare l'effetto di ariosità contribuiscono i colori – pareti dipinte di bianco e pavimento in parquet chiaro – e l'arredo essenziale e di design, con tocchi di colore a vivacizzare gli interni. Inaugurata da meno di una settimana, l'abitazione sta già attirando le curiosità di designers e passanti, increduli di fronte al progetto.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]



venerdì 19 ottobre 2012

Il bagno ecologico

L’attenzione per l’ambiente parte dalla casa: il risparmio energetico, la raccolta differenziata, l’isolamento termico delle pareti e la spesa intelligente sono tutte ottime modalità per trasformare il nido domestico in un concentrato di sostenibilità ambientale. 

E perché, allora, non incominciare una rivoluzione dal bagno, luogo dove avvengono i maggiori sprechi all’interno delle abitazioni? 
Rendere un bagno eco-friendly richiede degli interventi spesso non alla portata di tutti, soprattutto se in famiglia non si è programmata una ristrutturazione degli ambienti con i fiocchi. 
Questo perché è l’acqua il soggetto principale da salvaguardare e lo si può fare solo con opere murarie, tubature ad hoc e altri accorgimenti che non sempre possono attingere alla sfera del fai da te. 

Per quanto non sempre semplicissimi, però, vi sono degli utili consigli da tenere in debita considerazione: 

WC: il WC è uno degli elementi del bagno su cui prestare la massima attenzione. A ogni scarico, infatti, si consumano moltissimi litri di acqua, che potrebbe essere tuttavia risparmiata con degli accorgimenti intelligenti. Innanzitutto, si può installare un WC a doppio pulsante, così che si possa scegliere l’intensità del flusso d’acqua a seconda della tipologia di rifiuti fisiologici da smaltire. Inoltre, vi sono tazze di ultima generazione che, tramite speciali inclinazioni per aumentare la velocità di scarico, consentono di ottenere gli stessi risultati con la metà d’acqua delle soluzioni normali. Un vero toccasana sia per l’ambiente che per il portafoglio: il WC consuma il 27% del fabbisogno di acqua dell’intera famiglia; 

Doccia: la doccia è sicuramente più ecologica della vasca, perché generalmente si consumano meno litri d’acqua anche in caso di sessioni prolungate. È bene, tuttavia, controllare la qualità del proprio erogatore: in commercio ne esistono moltissimi “low-flow” che, pur garantendo la stessa pressione, arrivano a consumare dai 20 ai 50 litri in meno a ogni doccia; 

Rubinetti a sensore: per ridurre i consumi, utilissimi sono i rubinetti a sensore di ultima generazione, come quelli installati in molti bagni pubblici. Aprono e chiudono il flusso dell’acqua solo se viene rilevata la presenza di una parte del corpo, come le mani, evitando inutili sprechi. E il risparmio, anche solo quando ci si lava i denti, è nell’ordine di oltre un centinaio di litri l’anno;

Luci a LED: il bagno è un luogo dove si passa molto tempo, sia per la pulizia che per semplice vanità. È quindi utile installare delle lampadine ai LED anziché quelle classiche, perché riducono dell’80% il carico energetico necessario all’illuminazione; 

Ventole: i bagni ciechi, ovvero privi di finestre, prevedono l’installazione di apposite ventole di areazione. Non basta sceglierne una qualsiasi: è necessario optare per una ventola a bassissimo consumo energetico, di cui molte recentemente incluse negli standard di Energy-Star; 

Pulizia del bagno: anche la pulizia ha un ruolo fondamentale nell’abbattere l’eventuale inquinamento derivante dall’utilizzo del bagno. Per prima cosa, e sembra quasi inutile sottolinearlo, i detergenti dovrebbero essere biologici e privi di fosfati, così da non inquinare terreni e falde acquifere con gli scarichi. Poi, un’adeguata pulizia consente di mantenere gli impianti sempre funzionali: un erogatore doccia a basso flusso, ma otturato dal calcare, perderà gran parte delle sue qualità di risparmio; 

Pulizia personale: meno attinente al bagno come struttura della casa, ma sicuramente rilevante in termini di inquinamento, è la scelta di detergenti per la cura della propria persona. Tutto quello che finisce nello scarico della doccia, della vasca o del lavandino è potenzialmente inquinante, quindi sarebbe meglio scegliere saponi e shampoo biodegradabili, magari di produzione artigianale. 
La regola è quella di leggere sempre bene l’etichetta, soprattutto per i cosmetici. 


[ Fonte: InHabitat - Articolo tratto da www.greenstyle.it ]




venerdì 12 ottobre 2012

La casa che migliora con il tempo

Il Tinbeerwah Residence di Richard Kirk Architects si trova nell'entroterra della Sunshine Coast australiana. 

L'ubicazione della casa è stata progettata con particolare attenzione per rispondere alle condizioni ambientali e per controllare la transizione dal paesaggio 'disegnato' a quello naturale del bosco

L'edificio è posizionato al di sopra di un solido basamento creato per 'separare' l'edificio dal contesto e contribuire alla chiara distinzione tra paesaggio artificiale e paesaggio naturale. 

L'asse centrale della casa ha orientamento nord-sud, verso il monte Tinbeerwah, punto di riferimento per la regione. 

Il progetto della residenza è caratterizzato da volumetrie semplici e da una grande enfasi data alla qualità del materiale, con un impegno, condiviso tra il cliente e l'architetto, volto alla realizzazione di una residenza che migliorerà nel tempo.




venerdì 5 ottobre 2012

Reinventarsi uno spazio in disuso


Un'ex stazione dei bus caduta in disuso da anni. A prenderla in considerazione è stato lo studio di architettura spagnolo Alejandro García Rodríguez.


CREARE UN PUNTO DI ATTRAZIONE PER I TURISTI
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L'idea era ambiziosa: convertire la struttura in un ufficio turistico per la città di Arteixo, comune galiziano di 28.961 abitanti, senza però stravolgere la fisionomia originale dell'edificio. Inoltre, ai progettisti è stata richiesta una particolare attenzione al progetto: da briefing il nuovo ufficio avrebbe dovuto diventare un vero e proprio polo attrattivo per la città, poco nota e ancora poco turisticizzata rispetto ad altre località vicine, a partire dalla famosa Santiago de Compostela.

OPEN SPACE CON PARQUET.
Perché il nuovo centro potesse davvero diventare un'icona e un punto di riferimento nella città – agevolato in questo dalla sua posizione strategica, all'incrocio delle principali vie di scorrimento - gli architetti hanno mantenuto gli spazi originali, ristrutturando gli interni, dotandoli di servizi per gli utenti e creando una sorta di grande open space sviluppato in larghezza su un solo livello. Le pavimentazioni in parquet e le aperture vetrate, a cui si aggiungono dei lucernari sul tetto, contribuiscono a creare un generale senso di ariosità.

DOPPIA PELLE IN GRIGLIA STIRATA.
Pur non disponendo di un ampio budget, i designer dello studio Alejandro García Rodríguez sono riusciti a conferire alla struttura una peculiare personalità anche dall'esterno. Lungo tutto l'edificio è stata creata una sorta di doppia pelle in metallo microforato di colore grigio chiaro, in alcuni punti modellato in maniera geometrica, con un effetto visivo scultoreo. In questo modo, il progetto sembra essere riuscito a mettere a segno l'obiettivo di dare un nuovo centro turistico di design alla città di Arteixo.

[ Fonte: www.casaeclima.com ]