venerdì 17 dicembre 2010
venerdì 10 dicembre 2010
Enjoy the Landscape
La rassegna biennale internazionale “Creare Paesaggi”, nata nel 2002 e organizzata dalla Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Torino, è giunta alla sua V edizione e si presenta al pubblico con due eventi: un convegno internazionale (11 novembre ore 14:00) e una mostra (12 novembre – 12 dicembre; inaugurazione 11 novembre ore 18:30) negli spazi delMuseo Regionale di Scienze Naturali a Torino in via Giolitti 36.
Con questa edizione Creare Paesaggi prosegue il suo itinerario nella cultura del paesaggio contemporaneo indagandone gli aspetti di percezione individuale e collettiva; a partire dalla riflessione sui cambiamenti e sul significato attuale della fruizione del paesaggio, la rassegna promuove il confronto con esempi internazionali di progettazione e pianificazione, quali la creazione di percorsi attrezzati e punti di osservazione, la regolamentazione per la protezione degli aspetti scenici e percettivi, la gestione tanto dei paesaggi naturali quanto di quelli urbani.
“Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape” invita quindi a tornare ad occuparsi e a godere delle bellezze naturali e culturali e degli aspetti scenici del paesaggio (visuali e multisensoriali) e a migliorarne la fruizione pubblica, attraverso progetti di luogo e di rete e modalità di gestione del territorio.
“Tutelare, gestire, valorizzare gli aspetti visuali e percettivi dei luoghi chiama in causa tecniche specifiche, di analisi, progettazione e pianificazione, che le curatrici Francesca Bagliani e Claudia Cassatella hanno scelto di illustrare in una mostra di esperienze europee e statunitensi che bene interpretano il significato del godimento del paesaggio” afferma Carlo Novarino presidente della Fondazione OAT, ricordando che “le bellezze panoramiche e i luoghi di pubblica accessibilità dai quali si godono tali bellezze sono tutelati dalle leggi italiane (e da analoghe leggi in tutta Europa) fin dai primi anni del Novecento, ma che tuttavia “il vincolo” non è azione sufficiente per conservarle e valorizzarle”.
La Rassegna è promossa e organizzata da Fondazione OAT in collaborazione con Regione Piemonte – Museo Regionale di Scienze Naturali, con il patrocinio del Politecnico di Torino e del FAI – Delegazione Torino, ed è a cura di Francesca Bagliani e Claudia Cassatella con la collaborazione di Luigi La Riccia, Chiara Martini, Pierpaolo Tagliola, Bianca Seardo.
[ Fonte: Archiportale - Per info: www.to.archiworld.it ]
Con questa edizione Creare Paesaggi prosegue il suo itinerario nella cultura del paesaggio contemporaneo indagandone gli aspetti di percezione individuale e collettiva; a partire dalla riflessione sui cambiamenti e sul significato attuale della fruizione del paesaggio, la rassegna promuove il confronto con esempi internazionali di progettazione e pianificazione, quali la creazione di percorsi attrezzati e punti di osservazione, la regolamentazione per la protezione degli aspetti scenici e percettivi, la gestione tanto dei paesaggi naturali quanto di quelli urbani.
“Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape” invita quindi a tornare ad occuparsi e a godere delle bellezze naturali e culturali e degli aspetti scenici del paesaggio (visuali e multisensoriali) e a migliorarne la fruizione pubblica, attraverso progetti di luogo e di rete e modalità di gestione del territorio.
“Tutelare, gestire, valorizzare gli aspetti visuali e percettivi dei luoghi chiama in causa tecniche specifiche, di analisi, progettazione e pianificazione, che le curatrici Francesca Bagliani e Claudia Cassatella hanno scelto di illustrare in una mostra di esperienze europee e statunitensi che bene interpretano il significato del godimento del paesaggio” afferma Carlo Novarino presidente della Fondazione OAT, ricordando che “le bellezze panoramiche e i luoghi di pubblica accessibilità dai quali si godono tali bellezze sono tutelati dalle leggi italiane (e da analoghe leggi in tutta Europa) fin dai primi anni del Novecento, ma che tuttavia “il vincolo” non è azione sufficiente per conservarle e valorizzarle”.
La Rassegna è promossa e organizzata da Fondazione OAT in collaborazione con Regione Piemonte – Museo Regionale di Scienze Naturali, con il patrocinio del Politecnico di Torino e del FAI – Delegazione Torino, ed è a cura di Francesca Bagliani e Claudia Cassatella con la collaborazione di Luigi La Riccia, Chiara Martini, Pierpaolo Tagliola, Bianca Seardo.
[ Fonte: Archiportale - Per info: www.to.archiworld.it ]
venerdì 3 dicembre 2010
Una vetrina di sostenibilità a Rio
Rio de Janeiro si prepara ad ospitare diversi eventi di alto profilo, tra cui il vertice delle Nazioni Unite o le Olimpiadi del 2016.
Per cui la città si sta impegnando in diversi miglioramenti al proprio tessuto urbano. Uno di questi è il nuovo Museu do Amanhã, o Museo di Domani, progettato da Santiago Calatrava.
Situato su Pier Maua, il museo, che costerà 49 milioni dollari, fa parte di un piano di risanamento di 2,8 miliardi di dollari. L'edificio di 134.549 metri quadrati e circondato da 5,4 ettari di giardini e piscine e sarà una vetrina di sostenibilità.
Tecniche sostenibili
La costruzione in calcestruzzo, di forma rettangolare, possiede una serie di pannelli fotovoltaici che sporgono dal tetto in acciaio.
Durante il giorno, il tetto si inclina per seguire il corso del sole nel cielo. L'edificio possiede anche delle cisterne per catturare l'acqua piovana mentre le piscine utilizzano l'acqua naturale della baia limitrofa tramite un sistema di filtraggio.
L'intero edificio è in lista per ottenere una certificazione Leed dal Green Building Council Brasil.
Durante il giorno, il tetto si inclina per seguire il corso del sole nel cielo. L'edificio possiede anche delle cisterne per catturare l'acqua piovana mentre le piscine utilizzano l'acqua naturale della baia limitrofa tramite un sistema di filtraggio.
L'intero edificio è in lista per ottenere una certificazione Leed dal Green Building Council Brasil.
[ Fonte: Casa&Clima.com ]
venerdì 26 novembre 2010
Al Mart Rovereto: Musei nel XXI Secolo
In anni recenti, nuovi edifici museali, oppure espansioni e restauri sono apparsi in moltissime parti del mondo.
Lo sforzo compiuto da molte istituzioni per integrare l’architettura contemporanea nel proprio progetto museale pone una domanda rispetto alla funzione e all’aspetto stesso dei musei. Ma allo stesso tempo spinge ad interrogarsi sulla ridefinizione del rapporto tra spazi espositivi e opere d’arte.
Sulla scia di questa riflessione, Suzanne Greub, direttrice dell’Art Centre Basel, propose nel 2000 la mostra “Museums for a New Millennium: Concepts, Projects, Buildings” (“Musei per un nuovo millennio: idee progetti, edifici”), ospitata in seguito con successo in numerosi musei internazionali.
Quel progetto ora si amplia e completa con l’esposizione “Musei nel XXI Secolo: Idee Progetti Edifici”, al Mart dal 23 ottobre 2010 al 2 gennaio 2011. Curata sempre da Suzanne Greub, la versione proposta dal Mart presenta le principali tendenze nella costruzione di edifici museali, illustrate da ventisei tra i più significativi progetti architettonici realizzati a partire dal 2000.
L’obiettivo è quello di aprire un confronto sugli esiti raggiunti dall’architettura museale a livello internazionale. Tutti i progetti sono presentati con un’ampia selezione di schizzi e disegni tecnici, fotografie, modelli e un display multimediale.
Una mostra dell’ART CENTRE BASEL
Idea and Concept: Suzanne Greub, Art Centre Basel
Exhibition Management: Daniel Boos, Art Centre Basel.
Per info: http://www.mart.trento.it/
[ Fonte: Archiportale.com ]
Lo sforzo compiuto da molte istituzioni per integrare l’architettura contemporanea nel proprio progetto museale pone una domanda rispetto alla funzione e all’aspetto stesso dei musei. Ma allo stesso tempo spinge ad interrogarsi sulla ridefinizione del rapporto tra spazi espositivi e opere d’arte.
Sulla scia di questa riflessione, Suzanne Greub, direttrice dell’Art Centre Basel, propose nel 2000 la mostra “Museums for a New Millennium: Concepts, Projects, Buildings” (“Musei per un nuovo millennio: idee progetti, edifici”), ospitata in seguito con successo in numerosi musei internazionali.
Quel progetto ora si amplia e completa con l’esposizione “Musei nel XXI Secolo: Idee Progetti Edifici”, al Mart dal 23 ottobre 2010 al 2 gennaio 2011. Curata sempre da Suzanne Greub, la versione proposta dal Mart presenta le principali tendenze nella costruzione di edifici museali, illustrate da ventisei tra i più significativi progetti architettonici realizzati a partire dal 2000.
L’obiettivo è quello di aprire un confronto sugli esiti raggiunti dall’architettura museale a livello internazionale. Tutti i progetti sono presentati con un’ampia selezione di schizzi e disegni tecnici, fotografie, modelli e un display multimediale.
Una mostra dell’ART CENTRE BASEL
Idea and Concept: Suzanne Greub, Art Centre Basel
Exhibition Management: Daniel Boos, Art Centre Basel.
Per info: http://www.mart.trento.it/
[ Fonte: Archiportale.com ]
lunedì 22 novembre 2010
Still life. Is your life still or…?
Semaforo verde per il Il concorso Infiniti design "Still life. Is your life still or…?"
Rivolto a giovani creativi nati dopo il primo gennaio 1970 il concorso si propone di raccogliere idee originali e innovative relative a complementi d’arredo dedicati all’ambiente casa - non ufficio quindi - che assolvano la funzione di “classico del design per il domani”.
Si richiede ai designer di dare vita, utilizzando qualsiasi materiale, a complementi che siano innovativi al giorno d’oggi ma che possano un domani rappresentare delle autentiche icone del design.
Lo stesso, in sostanza, che è accaduto per diversi modelli di sedute create negli anni ’70 eppure ancora oggi assolutamente attuali e oggetto di continue riedizioni.
Le categoria in questione sono 3:
- sedute
- sgabelli
- tavoli
Il concorso si concluderà con la presentazione ufficiale dei progetti scelti, che si terrà durante la settimana del Salone del Mobile di Milano, al Fuori Salone, dove saranno invitati i giornalisti delle principali riviste di design.
Una Giuria qualificata selezionerà i migliori progetti inviati e decreterà per ogni singola categoria un progetto vincitore.
Gli oggetti creati dai designer vincitori entreranno a far parte del catalogo Infiniti Design e i diritti di vendita saranno concordati con l’azienda con un regolare contratto da professionista.
I progetti dovranno essere consegnati entro il 15 marzo 2011.
[ Tratto da Archiportale.com ]
Rivolto a giovani creativi nati dopo il primo gennaio 1970 il concorso si propone di raccogliere idee originali e innovative relative a complementi d’arredo dedicati all’ambiente casa - non ufficio quindi - che assolvano la funzione di “classico del design per il domani”.
Si richiede ai designer di dare vita, utilizzando qualsiasi materiale, a complementi che siano innovativi al giorno d’oggi ma che possano un domani rappresentare delle autentiche icone del design.
Lo stesso, in sostanza, che è accaduto per diversi modelli di sedute create negli anni ’70 eppure ancora oggi assolutamente attuali e oggetto di continue riedizioni.
Le categoria in questione sono 3:
- sedute
- sgabelli
- tavoli
Il concorso si concluderà con la presentazione ufficiale dei progetti scelti, che si terrà durante la settimana del Salone del Mobile di Milano, al Fuori Salone, dove saranno invitati i giornalisti delle principali riviste di design.
Una Giuria qualificata selezionerà i migliori progetti inviati e decreterà per ogni singola categoria un progetto vincitore.
Gli oggetti creati dai designer vincitori entreranno a far parte del catalogo Infiniti Design e i diritti di vendita saranno concordati con l’azienda con un regolare contratto da professionista.
I progetti dovranno essere consegnati entro il 15 marzo 2011.
[ Tratto da Archiportale.com ]
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venerdì 12 novembre 2010
Abitare " Feng Shui " per una vita migliore
Un tema dedicato a chi non vuole approfondire professionalmente lo studio del Feng Shui, ma vuole comunque applicarlo alla propria abitazione per migliorare la propria vita.
Il primo tema che vogliamo condividere con voi affonda le sue radici nello studio e nell’analisi dell’evoluzione dell’uomo in relazione allo spazio che lo circonda.
Nel far questo, ci vengono in aiuto la paleoantropologia, l’antropologia e l’archeologia.
Agli albori della nostra specie, i nostri progenitori (homo sapiens) non avevano differenze e peculiarità socio-culturali così sviluppate come ai giorni nostri. La tecnologia e le avanzatissime tecniche costruttive contemporanee – che oggi ci consentono di creare involucri abitativi tecnologicamente “indipendenti” dal contesto esterno – erano allora pressoché assenti.
Per milioni di anni l’uomo è vissuto in un rapporto di simbiosi con l’ambiente naturale e animale. La nostra specie si è sviluppata ed è sopravvissuta grazie a continui processi di adattamento alle mutate condizioni dell’ambiente circostante. Non è mai avvenuto il contrario!
Oggi, nel XXI secolo, siamo ad uno stadio avanzato di questo processo. Qualche millennio di accelerata civilizzazione non può cancellare meccanismi e automatismi impressi nella nostra struttura psico-fisica in milioni di anni di evoluzione.
Com’è nato il concetto di “casa”In questa prospettiva, comprendere l‘evolversi del concetto “casa” ci consente di aver chiare le priorità che entrano in gioco nella progettazione e strutturazione degli spazi, e ci permette di evitare errori progettuali che sono causa di disagio, di malessere e di una cattiva fruizione degli ambienti. Ma, fondamentalmente, ci consente in primis di scegliere un luogo adeguato in relazione a ciò per cui verrà utilizzato.
Non abbiamo la pretesa di esaurire tematiche così ampie e complesse in poche righe, ma vogliamo fornire alcuni spunti di riflessione e dare il nostro contribuito nel ricostruire quella memoria storica che riteniamo sia la fonte di qualsiasi futuro sviluppo.
La caverna
Partiamo quindi dalla domanda fondamentale: qual è il prototipo della casa contemporanea? Nella preistoria, la caverna è stato il primo riparo naturale utilizzato dall’uomo per proteggersi dagli agenti atmosferici. La struttura di una grotta rifletteva in maniera precisa l’archetipo che nel Feng Shui ritroviamo nella polarità Tartaruga Nera – Fenice Rossa.
Questi non sono altro che rappresentazioni di strutture spaziali dove il focus si concentra sulla necessità di dar vita ad ambienti che trasmettano un senso di protezione, di riparo (la Tartaruga) e contemporaneamente di visibilità e controllo sul territorio circostante (la Fenice). L’uomo ha vissuto per millenni ricreando queste condizioni intorno a sé.
Questi non sono altro che rappresentazioni di strutture spaziali dove il focus si concentra sulla necessità di dar vita ad ambienti che trasmettano un senso di protezione, di riparo (la Tartaruga) e contemporaneamente di visibilità e controllo sul territorio circostante (la Fenice). L’uomo ha vissuto per millenni ricreando queste condizioni intorno a sé.
La grotta - utilizzata inizialmente solo come luogo di riparo e per dormire – nel tempo ha accolto nuove funzioni. Il fuoco che inizialmente veniva acceso solo fuori dalla caverna, è stato integrato in essa, diventando uno strumento per modificare il clima interno, dando vita ad uno dei primi esempi di “controllo” della temperatura e della luce, e rendendo in qualche maniera l’uomo un po’ più autonomo dal clima esterno.
Con il fuoco abbiamo anche il primo esempio di quello che si trasformerà nel moderno concetto di cucina, e qui possiamo rintracciare l’origine dell’associazione energetica Fuoco – cucina fornitaci successivamente anche dal Feng Shui.
Con il fuoco abbiamo anche il primo esempio di quello che si trasformerà nel moderno concetto di cucina, e qui possiamo rintracciare l’origine dell’associazione energetica Fuoco – cucina fornitaci successivamente anche dal Feng Shui.
Perché ci rivolgiamo verso il sud?!
Oltre alla forma della grotta, con una parte chiusa (yin) e una aperta (yang), l’uomo preistorico non ha trascurato la scelta dell’esposizione al sole. Le testimonianze dei siti abitati risalenti al Paleolitico mostrano come i nostri antenati prediligessero caverne con l’apertura verso sud. È facile immaginare come questo fattore consentisse di vivere in cavità asciutte, con una buona luminosità diurna, salubri e capaci di immagazzinare calore durante il giorno. Guarda caso, l’esposizione a sud è una caratteristica presente in gran parte delle abitazioni realizzate nella fascia temperata del nostro emisfero, almeno fino a qualche tempo fa…
Una ‘risposta inconscia'
Millennio dopo millennio, il fatto di abitare strutture con queste caratteristiche, ha creato nell’essere umano una ‘risposta inconscia’ per cui il sud viene associato a visibilità, apertura, massima luminosità, contatto con l’esterno, relazione e comprensione. Tutto ciò senza che entri in gioco la razionalità.
Quando si progetta o quando si sceglie un sito abitativo in cui inserire una nuova costruzione, non tener conto di questo aspetto significa bloccare tutti gli archetipi connessi alla direzione sud. In questo caso, è facile ritrovarsi in fasi della vita in cui si ha la percezione di ‘non essere visti’ o riconosciuti, di sentirsi incapaci di realizzare i processi che si avviano, di non avere il controllo su ciò che ci circonda e ci accade.
Quando si progetta o quando si sceglie un sito abitativo in cui inserire una nuova costruzione, non tener conto di questo aspetto significa bloccare tutti gli archetipi connessi alla direzione sud. In questo caso, è facile ritrovarsi in fasi della vita in cui si ha la percezione di ‘non essere visti’ o riconosciuti, di sentirsi incapaci di realizzare i processi che si avviano, di non avere il controllo su ciò che ci circonda e ci accade.
L’uomo preistorico si è ‘rivolto al Sole’ istintivamente, e il fatto che ora la tecnologia ci consenta di progettare senza tener conto della sua presenza, non significa che nell’essere umano venga cancellato questo profondo collegamento psicobiofisiologico costruito in millenni di evoluzione.
Gli ultimi secoli di progresso accelerato non sono altro che un battito d’ali rispetto a ciò che ci ha preceduti.
[ Articolo di Marzia Mazzi - info@creativefengshui.it - Tratto da Mondocasablog.com ]
[ Articolo di Marzia Mazzi - info@creativefengshui.it - Tratto da Mondocasablog.com ]
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venerdì 5 novembre 2010
La "sostenibilità" alla Biennale di Venezia
I disastri che hanno colpito in questi giorni il Veneto e altre parti d'Italia confermano una volta di piu' quanto sia importante costruire in modo "sostenibile" per l'ambiente e ci obbligano a riflettere attentamente sullo sfruttamento del territorio.
Arriva quindi tempestiva l'iniziativa del Padiglione Italia della Biennale Architettura di Venezia, che ospita nel fine settimana tre incontri dedicati un'architettura del colore, etica, solidale e sostenibile.
"Colore e Architettura", "Progettare etico e solidale", "Architettura e sostenibilita'": questi i temi affrontati dalle tre conferenze del ciclo "Dialoghi Ailati" in programma sabato 6 novembre e domenica 7 novembre al Padiglione Italia.
Luca Molinari insieme ai partner Gruppo San Marco e GranitiFiandre con Gruppo Iris Ceramica, dialoga con i progettisti promotori di un'architettura responsabile, etica, sostenibile, ma soprattutto, italiana.
Sabato 6 alle 11.30, "Colore e Architettura" - Luca Molinari e il Gruppo San Marco, partner del colore del Padiglione, dialogano sul tema del colore nell'architettura e presentano le esperienze piu' all'avanguardia nell'architettura italiana contemporanea.
Un incontro all'insegna della ricerca estetica e tecnologica che coinvolge progettisti sensibili a nuovi percorsi che hanno saputo sperimentare nell'utilizzo del colore. Anna Barbara, Aldo Cibic, Cherubino Gambardella, Luca Buttafava e Alessandro Confalonieri, Guidarini Salvadeo, Francesco Librizzi e Fabio Stefanini indicano insieme a Luca Molinari e al Gruppo San Marco le strade per il prossimo futuro e i prossimi sviluppi per un'architettura del colore.
Sabato 6 ore 15.00, "Progettare etico e solidale" - Etica e solidarieta' nell'architettura: questo il tema affrontato nel secondo incontro di alle 15.00 attraverso le esperienze di progettisti in mostra al Padiglione Italia e in corso d'opera nel mondo. Luca Molinari incontra e dialoga con Emergency e Fare Studio architetti (che hanno progettato in Burkina Faso CBF-Centre pour le Ben-etre des Femmes), tamassociati (che hanno progettato in Sudan un ospedale e un centro religioso che ottimizza le scarse risorse locali nel rispetto della tradizione e dell'ambinete), Fondazione Cutuli (che sta realizzando con 2A+p e ma0 una scuola a Kabul in Afghanistan) e Salottobuono (progettisti del Padiglione Italia e autori di Manual of Decolonization, manuale per la trasformazione degli insediamenti israeliani nella West Bank) e Studio Arco'.
Domenica 7 alle 11.30, "Architettura e sostenibilita'"- Una giornata dedicata alla sostenibilita' affrontata da due prospettive complementari che solo quando sono congiunte garantiscono un architettura davvero eco-sostenibile: il mondo del progetto e quello dei materiali. Graziano Verdi, amministratore delegato di Graniti Fiandre e del Gruppo Iris Ceramica, partner del Padiglione Italia, mette in luce la responsabilita' sociale per l'ambiente per il mondo dei materiali per l'architettura.
Da sempre attente all'eco-sostenibilta', Graniti Fiandre e il Gruppo Iris Ceramica si distinguono infatti sia a livello di gestione aziendale che di prodotto con Active Clean Air, la ceramica di nuova generazione eco-attiva, anti-inquinante e autopulente. Per quanto concerne il mondo del progetto, Luca Molinari dialoga di progetto sostenibile nelle sue forme piu' evolute e sperimentali in Italia con Massimo Iosa Ghini, C+S Associati, La Fabbrica del Sole + Modo Urbano, Matteo Gatto per Expo 2015. Testimonianze importanti che hanno saputo affrontare in Italia l'emergenza paesaggio sia ambientale che sociale innescando forme di progetto innovative e nuove professionalita'.
[ Fonte: AGI News On ]
Arriva quindi tempestiva l'iniziativa del Padiglione Italia della Biennale Architettura di Venezia, che ospita nel fine settimana tre incontri dedicati un'architettura del colore, etica, solidale e sostenibile.
"Colore e Architettura", "Progettare etico e solidale", "Architettura e sostenibilita'": questi i temi affrontati dalle tre conferenze del ciclo "Dialoghi Ailati" in programma sabato 6 novembre e domenica 7 novembre al Padiglione Italia.
Luca Molinari insieme ai partner Gruppo San Marco e GranitiFiandre con Gruppo Iris Ceramica, dialoga con i progettisti promotori di un'architettura responsabile, etica, sostenibile, ma soprattutto, italiana.
Sabato 6 alle 11.30, "Colore e Architettura" - Luca Molinari e il Gruppo San Marco, partner del colore del Padiglione, dialogano sul tema del colore nell'architettura e presentano le esperienze piu' all'avanguardia nell'architettura italiana contemporanea.
Un incontro all'insegna della ricerca estetica e tecnologica che coinvolge progettisti sensibili a nuovi percorsi che hanno saputo sperimentare nell'utilizzo del colore. Anna Barbara, Aldo Cibic, Cherubino Gambardella, Luca Buttafava e Alessandro Confalonieri, Guidarini Salvadeo, Francesco Librizzi e Fabio Stefanini indicano insieme a Luca Molinari e al Gruppo San Marco le strade per il prossimo futuro e i prossimi sviluppi per un'architettura del colore.
Sabato 6 ore 15.00, "Progettare etico e solidale" - Etica e solidarieta' nell'architettura: questo il tema affrontato nel secondo incontro di alle 15.00 attraverso le esperienze di progettisti in mostra al Padiglione Italia e in corso d'opera nel mondo. Luca Molinari incontra e dialoga con Emergency e Fare Studio architetti (che hanno progettato in Burkina Faso CBF-Centre pour le Ben-etre des Femmes), tamassociati (che hanno progettato in Sudan un ospedale e un centro religioso che ottimizza le scarse risorse locali nel rispetto della tradizione e dell'ambinete), Fondazione Cutuli (che sta realizzando con 2A+p e ma0 una scuola a Kabul in Afghanistan) e Salottobuono (progettisti del Padiglione Italia e autori di Manual of Decolonization, manuale per la trasformazione degli insediamenti israeliani nella West Bank) e Studio Arco'.
Domenica 7 alle 11.30, "Architettura e sostenibilita'"- Una giornata dedicata alla sostenibilita' affrontata da due prospettive complementari che solo quando sono congiunte garantiscono un architettura davvero eco-sostenibile: il mondo del progetto e quello dei materiali. Graziano Verdi, amministratore delegato di Graniti Fiandre e del Gruppo Iris Ceramica, partner del Padiglione Italia, mette in luce la responsabilita' sociale per l'ambiente per il mondo dei materiali per l'architettura.
Da sempre attente all'eco-sostenibilta', Graniti Fiandre e il Gruppo Iris Ceramica si distinguono infatti sia a livello di gestione aziendale che di prodotto con Active Clean Air, la ceramica di nuova generazione eco-attiva, anti-inquinante e autopulente. Per quanto concerne il mondo del progetto, Luca Molinari dialoga di progetto sostenibile nelle sue forme piu' evolute e sperimentali in Italia con Massimo Iosa Ghini, C+S Associati, La Fabbrica del Sole + Modo Urbano, Matteo Gatto per Expo 2015. Testimonianze importanti che hanno saputo affrontare in Italia l'emergenza paesaggio sia ambientale che sociale innescando forme di progetto innovative e nuove professionalita'.
[ Fonte: AGI News On ]
venerdì 29 ottobre 2010
Klimaenergy Award 2010
Il Klimaenergy Award 2010 è stato assegnato ai cinque progetti più meritevoli tra i diciannove Comuni candidati da tutta Italia sulla base dei dati riferiti alla produzione di energia da fonti rinnovabili e al risparmio energetico.
La premiazione dei Comuni vincitori e la consegna della targa “Klimaenergy Award 2010”, ideata dal designer Heinz Waibl, si è tenuta in occasione di “Klimaenergy 2010” presso l’Innovation Forum lo scorso 23 settembre 2010
Prima categoria - Comuni con meno di 20.000 abitanti
Dobiacco (BZ)
Merito del Comune di Dobbiaco è di essere riuscito a garantire la copertura del fabbisogno di calore e di energia elettrica dei suoi abitanti con fonti rinnovabili grazie ad un impegno costante negli anni. Dobbiaco fa fronte alla produzione di energia elettrica con tre centrali idroelettriche e impianti fotovoltaici. Inoltre il comune si è dotato di una centrale a biomassa per coprire il fabbisogno di calore; questa centrale è stata in un secondo momento ampliata per rifornire anche l’adiacente comune di San Candido e dotata di un modulo ORC per la produzione di energia elettrica. In un’ottica di sviluppo sostenibile nel 2010 il comune ha realizzato un centro polifunzionale in classe CasaClima A mentre sul fronte della mobilità ha introdotto un citybus che ha permesso la riduzione del traffico nel centro abitato.
Un premio speciale a Santa Luce (PI)
Il progetto energetico comunale di Santa Luce si contraddistingue per il forte coinvolgimento di diverse strutture locali, oltre che della popolazione. Notevole è inoltre la multidisciplinarietà dell’approccio, l’utilizzo di diverse tecnologie e l’intento di produrre localmente biocombustibile. Un parco eolico, costituito da 13 macchine di classe megawatt, per la realizzazione del quale è stato effettuato anche uno studio approfondito sull’avifauna e sulla chirottero fauna verrà situato in un’area demaniale regionale consentendo il rispetto delle richieste della popolazione locale e un guadagno per l’amministrazione pubblica. Per l’utilizzo delle biomasse locali è prevista la realizzazione di una centrale a cogenerazione che includerà anche una produzione di pellet, destinato all’uso nelle caldaie domestiche ed è prevista l’installazione di impianti fotovoltaici. Infine viene pianificata la coltivazione di biocombustibile per alimentare le macchine agricole e quelle del Comune e per il riscaldamento degli edifici pubblici.
Seconda categoria, Comuni dai 20.000 ai 150.000 abitanti.
Pisa
Di alto valore viene considerato il piano energetico del comune di Pisa che abbina accorgimenti energetici ad aspetti produttivi ed incentiva l’ambito di “ricerca e sviluppo”. Gli interventi in ambito energetico spaziano dal “Regolamento per l’Edilizia Sostenibile” alla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici, toccando anche l’incremento del trasporto pubblico. Di particolare rilievo è la riqualificazione di un‘area di 700.000 mq come Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) che include impianti fotovoltaici ed eolici. Nell’ambito di “ricerca e sviluppo” Pisa supporta l’avanzamento della mobilità elettrica testando mezzi elettrici per spostamenti in aree delineate come l’aeroporto e l’ospedale e anche all’interno del servizio postale. Pisa si fa inoltre promotrice di eventi di sensibilizzazione destinati alla popolazione locale, oltre che di un convegno a livello internazionale nel campo dell’energia verde.
Sassuolo
Il comune di Sassuolo è riuscito, grazie ad una molteplicità di interventi puntuali, a ridurre l’impatto ambientale della sua popolazione e allo stesso tempo a ridurre sensibilmente le spese energetiche del comune. Le attività toccano la ristrutturazione di edifici, la riqualificazione dell’illuminazione pubblica, l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici e la mobilità, grazie alla realizzazione di piste ciclabili e l’aumento del trasposto pubblico. Punto forte della strategia del comune di Sassuolo è stato inoltre il coinvolgimento della popolazione grazie ad attività di sensibilizzazione e attraverso incentivi economici specifici ad esempio per l’acquisto di prodotti a basso consumo e di mezzi di trasporto sostenibili. Per il futuro Sassuolo ha scelto di voler continuare questo percorso impegnandosi con l’adesione al “Patto dei Sindaci”. L’esempio di Sassuolo rivela come un approccio pratico accompagnato da un’accurata attività di coinvolgimento della popolazione e l’attenzione verso aspetti economici siano elementi vincenti trasferibili ad ogni altra realtà locale.
Terza categoria, Comuni con più di 150.000 abitanti e ProvinceTorino
Al problema delle emissioni di gas serra il comune di Torino ha risposto con la conversione della gran parte dei sistemi di riscaldamento individuali all’interno del comune in un sistema di teleriscaldamento con centrali di cogenerazione a gas metano. Il sistema di teleriscaldamento è stato ampliato costantemente negli ultimi anni arrivando a servire nel 2010 oltre 400.000 utenti. Un ulteriore ampliamento previsto per il 2011 permetterà di aumentare questo numero a 550.000 con un conseguente risparmio annuo di emissioni di CO2 pari ad oltre 750.000 tonnellate. Questo intervento dimostra in modo esemplare come anche in ambito urbano sia possibile puntare ad un uso efficiente dell’energia. A parte a questa attività importante si possono nominare la realizzazione di impianti fotovoltaici ed attività di risanamento energetico di interi quartieri, come il quartiere Arquata, progetto supportato dall’unione Europea attraverso il programma concerto.
Tutte le informazioni alla pagina www.klima-energy.it
[ Fonte: Archiportale.com ]
La premiazione dei Comuni vincitori e la consegna della targa “Klimaenergy Award 2010”, ideata dal designer Heinz Waibl, si è tenuta in occasione di “Klimaenergy 2010” presso l’Innovation Forum lo scorso 23 settembre 2010
Prima categoria - Comuni con meno di 20.000 abitanti
Dobiacco (BZ)
Merito del Comune di Dobbiaco è di essere riuscito a garantire la copertura del fabbisogno di calore e di energia elettrica dei suoi abitanti con fonti rinnovabili grazie ad un impegno costante negli anni. Dobbiaco fa fronte alla produzione di energia elettrica con tre centrali idroelettriche e impianti fotovoltaici. Inoltre il comune si è dotato di una centrale a biomassa per coprire il fabbisogno di calore; questa centrale è stata in un secondo momento ampliata per rifornire anche l’adiacente comune di San Candido e dotata di un modulo ORC per la produzione di energia elettrica. In un’ottica di sviluppo sostenibile nel 2010 il comune ha realizzato un centro polifunzionale in classe CasaClima A mentre sul fronte della mobilità ha introdotto un citybus che ha permesso la riduzione del traffico nel centro abitato.
Un premio speciale a Santa Luce (PI)
Il progetto energetico comunale di Santa Luce si contraddistingue per il forte coinvolgimento di diverse strutture locali, oltre che della popolazione. Notevole è inoltre la multidisciplinarietà dell’approccio, l’utilizzo di diverse tecnologie e l’intento di produrre localmente biocombustibile. Un parco eolico, costituito da 13 macchine di classe megawatt, per la realizzazione del quale è stato effettuato anche uno studio approfondito sull’avifauna e sulla chirottero fauna verrà situato in un’area demaniale regionale consentendo il rispetto delle richieste della popolazione locale e un guadagno per l’amministrazione pubblica. Per l’utilizzo delle biomasse locali è prevista la realizzazione di una centrale a cogenerazione che includerà anche una produzione di pellet, destinato all’uso nelle caldaie domestiche ed è prevista l’installazione di impianti fotovoltaici. Infine viene pianificata la coltivazione di biocombustibile per alimentare le macchine agricole e quelle del Comune e per il riscaldamento degli edifici pubblici.
Seconda categoria, Comuni dai 20.000 ai 150.000 abitanti.
Pisa
Di alto valore viene considerato il piano energetico del comune di Pisa che abbina accorgimenti energetici ad aspetti produttivi ed incentiva l’ambito di “ricerca e sviluppo”. Gli interventi in ambito energetico spaziano dal “Regolamento per l’Edilizia Sostenibile” alla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici, toccando anche l’incremento del trasporto pubblico. Di particolare rilievo è la riqualificazione di un‘area di 700.000 mq come Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) che include impianti fotovoltaici ed eolici. Nell’ambito di “ricerca e sviluppo” Pisa supporta l’avanzamento della mobilità elettrica testando mezzi elettrici per spostamenti in aree delineate come l’aeroporto e l’ospedale e anche all’interno del servizio postale. Pisa si fa inoltre promotrice di eventi di sensibilizzazione destinati alla popolazione locale, oltre che di un convegno a livello internazionale nel campo dell’energia verde.
Sassuolo
Il comune di Sassuolo è riuscito, grazie ad una molteplicità di interventi puntuali, a ridurre l’impatto ambientale della sua popolazione e allo stesso tempo a ridurre sensibilmente le spese energetiche del comune. Le attività toccano la ristrutturazione di edifici, la riqualificazione dell’illuminazione pubblica, l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici e la mobilità, grazie alla realizzazione di piste ciclabili e l’aumento del trasposto pubblico. Punto forte della strategia del comune di Sassuolo è stato inoltre il coinvolgimento della popolazione grazie ad attività di sensibilizzazione e attraverso incentivi economici specifici ad esempio per l’acquisto di prodotti a basso consumo e di mezzi di trasporto sostenibili. Per il futuro Sassuolo ha scelto di voler continuare questo percorso impegnandosi con l’adesione al “Patto dei Sindaci”. L’esempio di Sassuolo rivela come un approccio pratico accompagnato da un’accurata attività di coinvolgimento della popolazione e l’attenzione verso aspetti economici siano elementi vincenti trasferibili ad ogni altra realtà locale.
Terza categoria, Comuni con più di 150.000 abitanti e ProvinceTorino
Al problema delle emissioni di gas serra il comune di Torino ha risposto con la conversione della gran parte dei sistemi di riscaldamento individuali all’interno del comune in un sistema di teleriscaldamento con centrali di cogenerazione a gas metano. Il sistema di teleriscaldamento è stato ampliato costantemente negli ultimi anni arrivando a servire nel 2010 oltre 400.000 utenti. Un ulteriore ampliamento previsto per il 2011 permetterà di aumentare questo numero a 550.000 con un conseguente risparmio annuo di emissioni di CO2 pari ad oltre 750.000 tonnellate. Questo intervento dimostra in modo esemplare come anche in ambito urbano sia possibile puntare ad un uso efficiente dell’energia. A parte a questa attività importante si possono nominare la realizzazione di impianti fotovoltaici ed attività di risanamento energetico di interi quartieri, come il quartiere Arquata, progetto supportato dall’unione Europea attraverso il programma concerto.
Tutte le informazioni alla pagina www.klima-energy.it
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 22 ottobre 2010
MoaCasa 2010
Si apre domani, 23 ottobre, presso la Nuova Fiera di Roma, Moa Casa, fiera dedicata all’arredo e al design.
Organizzato dalla Cooperativa Moa, l'evento presenta anticipazioni, novità, articoli di qualità, prodotti competitivi e soluzioni per la casa in stile contemporaneo.
Disparati i settori merceologici d'interesse: arredi e mobili cucina; mobili soggiorno e complementi d’arredo, tendaggi, arredo bagno, arredo camere da letto, quadri e grafica, serramenti.
La manifestazione si articolerà su 4 padiglioni per un totale di 30mila metri quadrati e oltre 150 mila visitatori attesi (come quelli che ci sono stati delle precedenti edizioni) e 250 espositori. Cuore pulsante dell'evento sarà lo spazio espositivo "La casa emozionale".
La mostra, curata da Emiliano Brinci, Michele Fanfulli e Francesca Soluzioni, è dedicata al design quale strumento di auto-espressione.
La Fiera è aperta dal lunedì alla domenica con ingresso dalle 15:00 alle 21:00 per i feriali e dalle 10:00 alle 20:00 sabato e festivi.
Entrata gratuita dal lunedì al venerdì, sabato domenica e festivi ingresso 7 euro
[ Fonte: Archiportale.com ]
Disparati i settori merceologici d'interesse: arredi e mobili cucina; mobili soggiorno e complementi d’arredo, tendaggi, arredo bagno, arredo camere da letto, quadri e grafica, serramenti.
La manifestazione si articolerà su 4 padiglioni per un totale di 30mila metri quadrati e oltre 150 mila visitatori attesi (come quelli che ci sono stati delle precedenti edizioni) e 250 espositori. Cuore pulsante dell'evento sarà lo spazio espositivo "La casa emozionale".
La mostra, curata da Emiliano Brinci, Michele Fanfulli e Francesca Soluzioni, è dedicata al design quale strumento di auto-espressione.
La Fiera è aperta dal lunedì alla domenica con ingresso dalle 15:00 alle 21:00 per i feriali e dalle 10:00 alle 20:00 sabato e festivi.
Entrata gratuita dal lunedì al venerdì, sabato domenica e festivi ingresso 7 euro
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 15 ottobre 2010
Premio di Architettura di Europa 2011
La "Fondation Philippe Rotthier pour l'Architecture di Bruxelles." ha lanciato il Premio di Architettura di Europa 2011 allo scopo di premiare i migliori lavori di ristrutturazione effettuati negli ultimi 5 anni.
Il concorso intende premiare i progetti che fanno parte di un processo di rinascimento urbano, che evidenziano il patrimonio preesistente, ma che hanno migliorato la qualità della vita nei quartieri delle città.
Nel corso del XX°secolo, la politica urbanistica ha spesso prevalso con una metodica che prevedeva l'abbattimento dei vecchi edifici indipendentemente dal valore che questi avevano avuto negli anni precedenti e non considerando neanche il significato che a quegli edifici la popolazione attribuiva.
Con questo premio si intende premiare coloro che contravvenendo a questa politica hanno invece scelto di salvare vecchi edifici, riqualificandoli sia nell'architettura che nella funzione.
Per questo il premio si rivolge alla ristrutturazione degli edifici esistenti, che a seguito della stessa hanno cambiato uso. Fabbriche, laboratori, mercati coperti, magazzini, caserme e vari edifici pubblici e privati, laici e religiosi, abbandonati che sono stati restituiti alla vita e sono apprezzati tanto più per essere parte della memoria collettiva e della storia di una città o di un quartiere di cui costituiscono spesso elementi strutturanti.
Il montepremi complessivo è di 30mila euro, messi a disposizione della giuria dal fondatore del premio, l'architetto Philippe Rotthier.
Le domande devono essere inviate alla Fondation pour l'Architecture prima del 30 aprile 2011.
I premiati e i loro progetti saranno pubblicati in un catalogo ed esposte nel mese di ottobre 2011 presso il Museo di Architettura di Bruxelles.
La mostra sarà inaugurata il 15 ottobre 2011, durante la cerimonia di premiazione e alla presenza dei premiati e di molte personalità europee.
Una versione itinerante della mostra può essere eventualmente messa a disposizione su richiesta.
[ Fonte: Archiportale.com ]
Nel corso del XX°secolo, la politica urbanistica ha spesso prevalso con una metodica che prevedeva l'abbattimento dei vecchi edifici indipendentemente dal valore che questi avevano avuto negli anni precedenti e non considerando neanche il significato che a quegli edifici la popolazione attribuiva.
Con questo premio si intende premiare coloro che contravvenendo a questa politica hanno invece scelto di salvare vecchi edifici, riqualificandoli sia nell'architettura che nella funzione.
Per questo il premio si rivolge alla ristrutturazione degli edifici esistenti, che a seguito della stessa hanno cambiato uso. Fabbriche, laboratori, mercati coperti, magazzini, caserme e vari edifici pubblici e privati, laici e religiosi, abbandonati che sono stati restituiti alla vita e sono apprezzati tanto più per essere parte della memoria collettiva e della storia di una città o di un quartiere di cui costituiscono spesso elementi strutturanti.
Il montepremi complessivo è di 30mila euro, messi a disposizione della giuria dal fondatore del premio, l'architetto Philippe Rotthier.
Le domande devono essere inviate alla Fondation pour l'Architecture prima del 30 aprile 2011.
I premiati e i loro progetti saranno pubblicati in un catalogo ed esposte nel mese di ottobre 2011 presso il Museo di Architettura di Bruxelles.
La mostra sarà inaugurata il 15 ottobre 2011, durante la cerimonia di premiazione e alla presenza dei premiati e di molte personalità europee.
Una versione itinerante della mostra può essere eventualmente messa a disposizione su richiesta.
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 8 ottobre 2010
Vi presento Santiago Calatrava
Santiago Calatrava nasce il 28 luglio 1951 a Beninamet nei pressi di Valencia, dove frequenta la Scuola d'Arte e, nel 1974, si laurea in architettura.
Dal 1975 al 1979 studia ingegneria civile al Politecnico Federale di Zurigo, dove nel 1981, con una ricerca intitolata "Concerning the foldability of Spaceframes", ottiene il dottorato in scienze tecniche. Nello stesso anno apre uno studio di architettura e ingegneria a Zurigo; nel 1989 apre un secondo studio a Parigi e nel 1991 il terzo a Valencia.
Ha partecipato a numerosi concorsi in Europa e in America; la maggior parte delle sue opere realizzate si trova in Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada. Nel nostro Paese Calatrava ha realizzato proprio in quest'anno tre viadotti lungo il nuovo asse di Reggio Emilia, mentre sta realizzano il quarto ponte sul Canal Grande di Venezia e per i mondiali di nuoto del 2009 a Roma realizzerà la città dello sport nel comprensorio universitario di Tor Vergata.
Ha iniziato la sua formazione a partire da un forte interesse per la pittura e la scultura per approdare agli studi di architettura.
Segno caratteristico della figura di Calatrava è la sua vocazione all'interdisciplinarietà, la costante ricerca di forme espressive differenti, l'attenzione, paritaria e costante, verso le scienze esatte e l'ingegneria così come verso la plasticità e l'estetica delle forme. Di volta in volta "architetto-scultore" o "architetto-ingegnere", Calatrava lega, in un gioco di continui e indissolubili rimandi, gli elementi fondanti della sua ricerca: il disegno, l'architettura e la scultura.
Le sculture di Calatrava hanno forme e nomi che evocano fortemente il concetto di flusso, di movimento, propri dello svolgersi della vita umana e animale. Onda, Uccello che canta, Torso rotante.
Lui stesso scrive che "...la scultura è alla base della mia ricerca formale al servizio sia della mia architettura sia della mia ingegneria".
Principali opere architettoniche realizzate:
Stadelhofen Station, 1990 Stadelhofen Square, Zurigo, Svizzera.
Alamillo Bridge and Cartuja Viaduct, 1992 Siviglia, Spagna.
Montjuic Telecommunications Tower, 1992 Montjuic Hill, Barcellona, Spagna.
Lyon Airport Station, 1994 Satolas, Francia.
Alameda Bridge and Metro Station, 1996 Valencia, Spagna.
Orient Station, 1998 Avenida Berlin and Avenida Reciproca, Lisbona, Portogallo.
Sondica Airport, 2000 Bilbao, Spagna.
Milwaukee Art Museum, 2001 Wisconsin Avenue, Milwaukee, Wisconsin.
Bodegas Ysios, 2001 Laguardia, Álava, Spagna.
Tenerife Auditorium, 2003 Santa Cruz, Canary Islanda.
Athens Olympic Sports Complex, 2004 Atene, Grecia.
City of Arts and Sciences, 2005 Valencia, Spagna.
Turning Torso, 2005 Malmö, Svezia.
Progetti in via di realizzazione:
Quarto Ponte sul Canal Grande, Venezia, Italia.
Path Station, New York, USA.
Ágora (Ciyt of Arts and Sciences) Valencia, Spagna.
Macken Street Bridge, Dublino, Irlanda.
Dal 1975 al 1979 studia ingegneria civile al Politecnico Federale di Zurigo, dove nel 1981, con una ricerca intitolata "Concerning the foldability of Spaceframes", ottiene il dottorato in scienze tecniche. Nello stesso anno apre uno studio di architettura e ingegneria a Zurigo; nel 1989 apre un secondo studio a Parigi e nel 1991 il terzo a Valencia.
Ha partecipato a numerosi concorsi in Europa e in America; la maggior parte delle sue opere realizzate si trova in Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada. Nel nostro Paese Calatrava ha realizzato proprio in quest'anno tre viadotti lungo il nuovo asse di Reggio Emilia, mentre sta realizzano il quarto ponte sul Canal Grande di Venezia e per i mondiali di nuoto del 2009 a Roma realizzerà la città dello sport nel comprensorio universitario di Tor Vergata.
Ha iniziato la sua formazione a partire da un forte interesse per la pittura e la scultura per approdare agli studi di architettura.
Segno caratteristico della figura di Calatrava è la sua vocazione all'interdisciplinarietà, la costante ricerca di forme espressive differenti, l'attenzione, paritaria e costante, verso le scienze esatte e l'ingegneria così come verso la plasticità e l'estetica delle forme. Di volta in volta "architetto-scultore" o "architetto-ingegnere", Calatrava lega, in un gioco di continui e indissolubili rimandi, gli elementi fondanti della sua ricerca: il disegno, l'architettura e la scultura.
Le sculture di Calatrava hanno forme e nomi che evocano fortemente il concetto di flusso, di movimento, propri dello svolgersi della vita umana e animale. Onda, Uccello che canta, Torso rotante.
Lui stesso scrive che "...la scultura è alla base della mia ricerca formale al servizio sia della mia architettura sia della mia ingegneria".
Principali opere architettoniche realizzate:
Stadelhofen Station, 1990 Stadelhofen Square, Zurigo, Svizzera.
Alamillo Bridge and Cartuja Viaduct, 1992 Siviglia, Spagna.
Montjuic Telecommunications Tower, 1992 Montjuic Hill, Barcellona, Spagna.
Lyon Airport Station, 1994 Satolas, Francia.
Alameda Bridge and Metro Station, 1996 Valencia, Spagna.
Orient Station, 1998 Avenida Berlin and Avenida Reciproca, Lisbona, Portogallo.
Sondica Airport, 2000 Bilbao, Spagna.
Milwaukee Art Museum, 2001 Wisconsin Avenue, Milwaukee, Wisconsin.
Bodegas Ysios, 2001 Laguardia, Álava, Spagna.
Tenerife Auditorium, 2003 Santa Cruz, Canary Islanda.
Athens Olympic Sports Complex, 2004 Atene, Grecia.
City of Arts and Sciences, 2005 Valencia, Spagna.
Turning Torso, 2005 Malmö, Svezia.
Progetti in via di realizzazione:
Quarto Ponte sul Canal Grande, Venezia, Italia.
Path Station, New York, USA.
Ágora (Ciyt of Arts and Sciences) Valencia, Spagna.
Macken Street Bridge, Dublino, Irlanda.
[ Fonte: Archimagazine.com ]
venerdì 1 ottobre 2010
Mies van der Rohe Award a Milano
La Triennale di Milano inaugurerà sabato 2 ottobre la mostra “European Union Prize for Contemporary Architecture. Mies van der Rohe Award 2009”.
L’esposizione presenta il progetto vincitore e le opere finaliste del prestigioso premio, nato da un’iniziativa congiunta della Commissione Europea e della Fundació Mies van der Rohe (Barcellona).
A trionfare nell'aprile 2009 è stato il progetto per il Teatro dell’Opera di Oslo (Norvegia) firmato dallo studio norvegese Snøhetta. Mentre nella shortlist del premio c'erano anche il Centro Multimodale della linea tranviaria di Nizza (Francia), di Marc Barani; la Zenith Music Hall di Strasburgo (Francia), di Massimiliano e Doriana Fuksas; l’Università Luigi Bocconi di Milano di Shelley McNamara e Yvonne Farrell (Grafton Architects) e la Biblioteca del distretto di Sant’Antoni di Barcellona (Spagna) di Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta (RCR Aranda Pigem Vilalta Arquitectes).
Un menzione speciale “Architetto Emergente” i croati Lea Pelivan (1976) e Toma Plejić (1977) fondatori dello Studio UP, per il progetto “Gymnasium 46° 09' N / 16° 50' E” a Koprivnica (Croazia).
Intendimento principale del Premio Mies van der Rohe (il cui importo ammonta a 60.000 euro) è quello di sottolineare il ruolo che le attività culturali hanno come motori della creatività e dell’innovazione in Europa. La competizione a cadenza biennale è rivolta esclusivamente alle architetture realizzate nei due anni precedenti all’indizione del premio.
Il concorso ha visto la partecipazione, in qualità di membri della giuria, di Francis Lambert (presidente), Ole Bouman, Irena Fialová, Fulvio Irace, Luis M. Mansilla (vincitore della precedente edizione del premio con il progetto del MUSAC a León), Carme Pinós e Vasa J. Perović.Il Teatro dell’Opera di Oslo è in grado di ospitare, su una superficie complessiva di 38.500 metri quadrati, 1350 spettatori nell’auditorium principale e 400 in una sala più piccola. Elemento distintivo del progetto è l’enorme rampa che, alla maniera di un “tappeto”, avvolge l’edificio da capo a piedi fungendo da copertura nella parte alta del volume e da elemento di raccordo simbolico con il fiordo. Marmo bianco italiano, legno di quercia, alluminio e vetro sono i materiali prescelti per la realizzazione di questo landmark che oggi rappresenta il più grande centro culturale mai costruito in Norvegia.Francis Rambert, presidente della giuria del Premio, ha commentato: “L’Opera di Oslo è più che un semplice edificio. È anzitutto uno spazio urbano, un regalo alla città. Può essere considerato un catalizzatore di tutte le energie della città ed è emblematico della rigenerazione del suo tessuto urbano”.
Tarald Lundevall, partner e project architect di Snøhetta ha commentato: “Snøhetta considera il Mies van der Rohe Award uno tra i più prestigiosi riconoscimenti architettonici del mondo. Siamo assolutamente onorati di ricevere questo premio per il progetto del Norwegian National Opera and Ballet.”
Il progetto di Lea Pelivan e Toma Plejić per il “Gymnasium 46º09'N/16º50E” di Koprivnica (Croazia) disegna un edificio a uso misto, ospitante impianti sportivi e una scuola superiore. La sovrapposizione spaziale e visiva dei servizi rappresenta il principio fondamentale dell’opera, dove uno spazioso itinerario interno organizza e connette tutti gli elementi del programma. Un sistema d’imposte sugli impianti sportivi e di condotte, collocate lungo le aule al piano superiore della struttura, assicura un flusso costante di aria fredda durante i mesi estivi, mentre la doppia pelle in policarbonato crea un effetto “green house” durante l’inverno. L’edificio trasforma il volto della periferia suburbana di Koprivnica, dando vita a un landmark e a un luogo di riferimento per i giovani della città.I contenuti della mostra comprendono testi relativi al premio e ai suoi obiettivi, assieme a disegni, fotografie e modellini dei progetti presentati. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 31 ottobre.
[ Fonte: Archiportale.com ]
L’esposizione presenta il progetto vincitore e le opere finaliste del prestigioso premio, nato da un’iniziativa congiunta della Commissione Europea e della Fundació Mies van der Rohe (Barcellona).
A trionfare nell'aprile 2009 è stato il progetto per il Teatro dell’Opera di Oslo (Norvegia) firmato dallo studio norvegese Snøhetta. Mentre nella shortlist del premio c'erano anche il Centro Multimodale della linea tranviaria di Nizza (Francia), di Marc Barani; la Zenith Music Hall di Strasburgo (Francia), di Massimiliano e Doriana Fuksas; l’Università Luigi Bocconi di Milano di Shelley McNamara e Yvonne Farrell (Grafton Architects) e la Biblioteca del distretto di Sant’Antoni di Barcellona (Spagna) di Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta (RCR Aranda Pigem Vilalta Arquitectes).
Un menzione speciale “Architetto Emergente” i croati Lea Pelivan (1976) e Toma Plejić (1977) fondatori dello Studio UP, per il progetto “Gymnasium 46° 09' N / 16° 50' E” a Koprivnica (Croazia).
Intendimento principale del Premio Mies van der Rohe (il cui importo ammonta a 60.000 euro) è quello di sottolineare il ruolo che le attività culturali hanno come motori della creatività e dell’innovazione in Europa. La competizione a cadenza biennale è rivolta esclusivamente alle architetture realizzate nei due anni precedenti all’indizione del premio.
Il concorso ha visto la partecipazione, in qualità di membri della giuria, di Francis Lambert (presidente), Ole Bouman, Irena Fialová, Fulvio Irace, Luis M. Mansilla (vincitore della precedente edizione del premio con il progetto del MUSAC a León), Carme Pinós e Vasa J. Perović.Il Teatro dell’Opera di Oslo è in grado di ospitare, su una superficie complessiva di 38.500 metri quadrati, 1350 spettatori nell’auditorium principale e 400 in una sala più piccola. Elemento distintivo del progetto è l’enorme rampa che, alla maniera di un “tappeto”, avvolge l’edificio da capo a piedi fungendo da copertura nella parte alta del volume e da elemento di raccordo simbolico con il fiordo. Marmo bianco italiano, legno di quercia, alluminio e vetro sono i materiali prescelti per la realizzazione di questo landmark che oggi rappresenta il più grande centro culturale mai costruito in Norvegia.Francis Rambert, presidente della giuria del Premio, ha commentato: “L’Opera di Oslo è più che un semplice edificio. È anzitutto uno spazio urbano, un regalo alla città. Può essere considerato un catalizzatore di tutte le energie della città ed è emblematico della rigenerazione del suo tessuto urbano”.
Tarald Lundevall, partner e project architect di Snøhetta ha commentato: “Snøhetta considera il Mies van der Rohe Award uno tra i più prestigiosi riconoscimenti architettonici del mondo. Siamo assolutamente onorati di ricevere questo premio per il progetto del Norwegian National Opera and Ballet.”
Il progetto di Lea Pelivan e Toma Plejić per il “Gymnasium 46º09'N/16º50E” di Koprivnica (Croazia) disegna un edificio a uso misto, ospitante impianti sportivi e una scuola superiore. La sovrapposizione spaziale e visiva dei servizi rappresenta il principio fondamentale dell’opera, dove uno spazioso itinerario interno organizza e connette tutti gli elementi del programma. Un sistema d’imposte sugli impianti sportivi e di condotte, collocate lungo le aule al piano superiore della struttura, assicura un flusso costante di aria fredda durante i mesi estivi, mentre la doppia pelle in policarbonato crea un effetto “green house” durante l’inverno. L’edificio trasforma il volto della periferia suburbana di Koprivnica, dando vita a un landmark e a un luogo di riferimento per i giovani della città.I contenuti della mostra comprendono testi relativi al premio e ai suoi obiettivi, assieme a disegni, fotografie e modellini dei progetti presentati. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 31 ottobre.
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 17 settembre 2010
"Abitare il tempo"
Fiera dedicata all’Interior design 2010:
le soluzioni innovative della Vetreria Re
16 – 20 settembre
Vetreria Re
Pad. 7b Linking People e Pad. 8 Architetture d’interni
Verona
Schermi che appaiono quasi per magia dietro a specchi e vetri decorati grazie all’alternanza di materiali diversi. Sono alcune delle proposte che Vetreria Re, in collaborazione con Making Glass, presenta ad Abitare il tempo, fiera dedicata all’interior design giunta quest’anno alla 25esima edizione, che si svolgerà a Verona dal 16 al 20 settembre.
Due gli stand in cui sarà possibile ammirare dei lavori della Vetreria Re e discutere delle novità del settore vetro: al padiglione 8 Architettura d’Interni, le iniziative della Vetreria Re sono inserite nell’ambito del progetto Oversea Building, complesso residenziale fronte mare a Chioggia, firmato dallo Studio d’architettura Simone Michele.
Al padiglione 7 b Linking people sarà invece possibile ammirare il progetto di recupero dell’ex area Snia di Varedo, in particolare con Expo Design e l’hotel del design, sempre realizzato dallo Studio Simone Micheli.
VI ASPETTIAMO
Il profilo di Vetreria ReNata nel 1989, l’azienda con sede a Nerviano (www.vetreriare.it) è leader nell’arte vetraria ed è entrata a pieno titolo tra le aziende operanti nel ”settore del lusso”, in grado di seguire tutte le fasi di lavorazione. Ha collaborato con aziende e professionisti di primo piano operanti nel settore del mobile, della meccanica e della progettazione che le hanno consentito di proporsi al mercato con soluzioni ”chiavi in mano”, occupandosi direttamente di tutti gli aspetti che riguardano sia il prodotto per interni sia per esterni.
Tra i clienti: Emporio Armani, Martini, Hugo Boss, Mariella Rosati, Tod’s, Hermès e Dolce&Gabbana.
[ Articolo tratto da Mondocasablog.com - fonte: www.vetreriare.it ]
le soluzioni innovative della Vetreria Re
16 – 20 settembre
Vetreria Re
Pad. 7b Linking People e Pad. 8 Architetture d’interni
Verona
Schermi che appaiono quasi per magia dietro a specchi e vetri decorati grazie all’alternanza di materiali diversi. Sono alcune delle proposte che Vetreria Re, in collaborazione con Making Glass, presenta ad Abitare il tempo, fiera dedicata all’interior design giunta quest’anno alla 25esima edizione, che si svolgerà a Verona dal 16 al 20 settembre.
Due gli stand in cui sarà possibile ammirare dei lavori della Vetreria Re e discutere delle novità del settore vetro: al padiglione 8 Architettura d’Interni, le iniziative della Vetreria Re sono inserite nell’ambito del progetto Oversea Building, complesso residenziale fronte mare a Chioggia, firmato dallo Studio d’architettura Simone Michele.
Al padiglione 7 b Linking people sarà invece possibile ammirare il progetto di recupero dell’ex area Snia di Varedo, in particolare con Expo Design e l’hotel del design, sempre realizzato dallo Studio Simone Micheli.
VI ASPETTIAMO
Il profilo di Vetreria ReNata nel 1989, l’azienda con sede a Nerviano (www.vetreriare.it) è leader nell’arte vetraria ed è entrata a pieno titolo tra le aziende operanti nel ”settore del lusso”, in grado di seguire tutte le fasi di lavorazione. Ha collaborato con aziende e professionisti di primo piano operanti nel settore del mobile, della meccanica e della progettazione che le hanno consentito di proporsi al mercato con soluzioni ”chiavi in mano”, occupandosi direttamente di tutti gli aspetti che riguardano sia il prodotto per interni sia per esterni.
Tra i clienti: Emporio Armani, Martini, Hugo Boss, Mariella Rosati, Tod’s, Hermès e Dolce&Gabbana.
[ Articolo tratto da Mondocasablog.com - fonte: www.vetreriare.it ]
venerdì 10 settembre 2010
Marina Bay Sands: grande opera architettonica
Sdraiata sulla chaise longue nella mia camera al 19° piano ieri, quando sono arrivata, mi sono incantata. Lo skyline della baia di Singapore si srotola elegante lungo la vetrata a tutta parete, nitido nonostante l'umidità al 90% che regna fuori da questo bastione dell'aria condizionata.
Pulito, essenziale, il design delle camere dell'hotel quasi nasconde il lusso che ci circonda e che salta fuori quando apri un cassetto e spuntano diversi servizi di bicchieri per gustare ogni tipo di vino, oppure nella vasca di stile, fuori terra, che sembra galleggiare nell'enorme bagno con accanto una doccia in cui entrerebbero comodamente tre persone.
La hall è impressionante e sottolinea tutte le 11mila tonnellate d'acciaio che l'architetto Moshe Safdie ha usato per costruire questo complesso di entertainment multi-integrato: hotel, casinò, shopping mall di 300 negozi di alta gamma, centro convegni, museo e due isole nella baia, ancora non terminate, in cui troveranno posto tra l'altro il più grande flagship store dell'Asia di Louis Vuitton, in parte sommerso e raggiungibile anche da un tunnel sottomarino.
Pulito, essenziale, il design delle camere dell'hotel quasi nasconde il lusso che ci circonda e che salta fuori quando apri un cassetto e spuntano diversi servizi di bicchieri per gustare ogni tipo di vino, oppure nella vasca di stile, fuori terra, che sembra galleggiare nell'enorme bagno con accanto una doccia in cui entrerebbero comodamente tre persone.
La hall è impressionante e sottolinea tutte le 11mila tonnellate d'acciaio che l'architetto Moshe Safdie ha usato per costruire questo complesso di entertainment multi-integrato: hotel, casinò, shopping mall di 300 negozi di alta gamma, centro convegni, museo e due isole nella baia, ancora non terminate, in cui troveranno posto tra l'altro il più grande flagship store dell'Asia di Louis Vuitton, in parte sommerso e raggiungibile anche da un tunnel sottomarino.
Sviluppato dal colosso dell'entertainment e del real estate Las Vegas Sands Corporation, il Marina Bay Sands Singapore è già il più grande resort dell'Asia, la prova concreta che il governo di Singapore - dopo aver dato impulso alla finanza, aver istituito un efficiente sistema scolastico, aver dato una casa a tutti e ridotto il tasso di disoccupazione praticamente a zero - ora vuole puntare sul turismo e sulle esposizioni internazionali. Situato nel cuore della City e di fronte alla Marina, l'hotel è costituito da tre torri di 55 piani, con 2.560 stanze di lusso, 230 con maggiordomo privato.
Sopra alle tre torri è appoggiata e sembra navigare nel cielo un'enorme "barca" che ospita il Sands SkyPark, un ettaro di superficie e una lunghezza superiore all'altezza della torre Eiffel, con giardini tropicali, un osservatorio e la più grande piscina infinity (150 metri) costruita a 200 metri d'altezza. Intanto i negozi in via di apertura fanno il pieno di compratori, che escono carichi di abiti firmati, e fanno la fila per entrare da Bulgari. Sono oltre 300 i negozi di alta gamma, tra cui spiccano (anche se per alcuni i lavori sono ancora in corso) Cartier, Chanel, Ferragamo, Gucci, Franck Muller, Hermès, Prada, Yves Saint Laurent e la lista continua quasi all'infinito. Cenare al Marina Bay Sands sarà poi un'esperienza da gourmet appena i 50 ristoranti avranno aperto, ma in particolare l'offerta punta sulle celebrità della cucina: Daniel Boulud (New York), Wolfgang Puck (Los Angeles), Santi Santamaria (Barcellona), Guy Savoy (Parigi) e Tetsuya Wakuda (Sydney): ognuno di loro avrà un proprio ristorante, un vero e proprio tempio per soddisfare la domanda degli asiatici e degli europei di passaggio.
Sta per essere terminato poi il bellissimo museo a forma di fiore di loto che ospiterà il museo dell'arte e della scienza ed entro dicembre apriranno i due teatri, per circa 4mila posti, e debutterà dopo il successo a Broadway il Re Leone. Il centro eventi all'aperto ospita fino a 10mila persone e il convention center è il più grande dell'area del sudest asiatico, con 120mila metri quadrati di spazi, 45mila posti, in grado di ospitare un banchetto di 6.600 invitati e con la più grande sala da ballo dell'Asia. Nella baia sorgerà, oltre all'isola di Louis Vuitton, il celebre night club dell'attore Bruce Willis. Infine, ma non ultimo perchè sarà lui a garantire i primi alti flussi di denaro fresco, il Casinò. Un'area di 15mila metri quadrati, più di 600 tavoli da gioco e 1.500 slot machine, tutto già perfettamente funzionante: e fa impressione vedere quanti Bancomat ci sono all'ingresso, una sfilata continua di macchine da cui prelevare contanti. Un'attenzione particolare viene riservata ai "grandi giocatori", perchè come ha detto oggi il presidente di Las Vegas Corp. Sheldon G. Adelson (che proprio oggi festeggia il 19° anniversario di matrimonio): «Gli orientali hanno una vera e propria propensione naturale al gioco d'azzardo». Quindi un'area denominata Paiza è riservata a giocatori che rispondono a precisi requisiti e a cui saranno riservate anche 30 sale da gioco private.
La testa gira, quando si entra: sarà il rumore dei soldi o l'enorme lampadario Swarovski appeso a 40 metri da terra, con 132mila cristalli e 16.500 punti luce appositamente realizzati in Corea?
Provare per credere. Perchè Singapore, che già offre un inebriante mix di culture, religioni e tradizioni, ora diventerà, come ha detto Adelson, «un luogo in cui la gente verrà da tutto il mondo per vedere con i propri occhi questa meraviglia dell'architettura e del divertimento».
[ Fonte: www.luxury24.ilsole24ore.com ]
venerdì 3 settembre 2010
Cersaie 2010: "Costruire, abitare, pensare"
Convegni, incontri e seminari per approfondire i temi dell’edilizia sostenibile, ma anche le grandi trasformazioni sociali e culturali che vanno di pari passo con un nuovo modo di fare architettura.
”Il luogo – scriveva il filosofo Heidegger – è quel punto di convergenza, di riunione e di raccoglimento in cui, come nella punta acuminata di una lancia, in virtù di una irresistibile attrazione, lo spazio si concentra”. Le nostre città sono ancora un luogo? E le nostre case? È pensabile immaginare un futuro per l’edilizia senza tenere conto dei grandi cambiamenti culturali, economici, sociali e ambientali che hanno caratterizzato questo primo decennio del XXI secolo? Domande ”esistenziali”, come la corrente di pensiero del grande filosofo tedesco, eppure estremamente concrete, che trovano realizzazione nei dettagli, nel progetto di un’abitazione, nella pianificazione urbanistica, nei sistemi per l’efficienza energetica.
Anche una ‘’semplice” piastrella può dirci molto su luoghi e non luoghi, dalla quantità di creatività e design incorporati in essa alle ”prestazioni” in termini di sostenibilità ambientale realizzabili grazie a un suo ampio utilizzo in architettura.
Questo il presupposto del ciclo di convegni e seminari ”Costruire, abitare, pensare”, che va in scena a Cersaie dal 28 settembre al 2 ottobre. Possibili risposte, punti di vista inediti, ”visioni” sul presente e sul futuro dell’edilizia – e della ceramica in edilizia – sono affidate a protagonisti di fama mondiale, nella scienza dell’architettura e non solo.
Tre, in sostanza, i filoni degli incontri, a cominciare dall’ultimo, grande interrogativo a cui tutti gli operatori del settore sono chiamati a dare una risposta: si chiama ”ambiente”, e si traduce ”edilizia sostenibile”. Prende le mosse da questo concetto l’insieme di incontri in materia di sostenibilità ambientale, con focus – affidati ad esperti ed accademici – sulle proprietà intrinseche della piastrella ceramica e sul suo potenziale contributo in termini di prestazioni ambientali dell’intero edificio. Quindi un approfondimento sul ruolo di ricerca e innovazione per rendere competitiva la sostenibilità, ma anche viceversa, cioè considerando la sostenibilità ambientale come un fattore decisivo rispetto all’incremento di competitività.
Da case, alberghi ed edifici sostenibili si passa quindi al secondo filone che anima la kermesse bolognese, cioè il ruolo dell’edificio e degli elementi che lo compongono nella società odierna. Una società profondamente cambiata rispetto a pochi anni fa: quale modo migliore di approfondire questi mutamenti se non partire dagli stili di vita, dalle nuove modalità di fruizione del tempo libero? È qui che si situa il focus sul futuro dell’accoglienza turistica e, per analogia, dell’offerta ricettiva – fatta di edifici, ma anche di un territorio in cui questi edifici si situano – per passare poi a un’analisi degli spazi urbani, di quelli ultra-moderni che il filosofo Augè aveva accusato di essere nient’altro che non-luoghi, come i centri commerciali, e che oggi, al contrario, sono sempre meno un luogo dove fare soltanto la spesa e sempre più una nuova ”piazza”, un micro-cosmo in cui soddisfare anche – se non soprattutto – le esigenze complementari.
Luoghi urbani, luoghi domestici. Se cambia la città, e il modo di pensarla, viverla, costruirla, molto probabilmente cambieranno anche le nostre case. Una nuova modalità di abitare - per la verità già ”di moda” in molte aree del Nord Europa – che si chiama ”social housing”, ridefinendo alla radice il concetto di privato e di pubblico, di familiari ed estranei, con tutte le conseguenze in termini di arredamento, struttura dell’abitazione, struttura e caratteristiche dei ”nuovi” quartieri. Insomma, grandi trasformazioni urbane che riflettono un più ampio mutamento culturale.
Questo il terzo filone di incontri, che ambisce ancora una volta a far comunicare architettura e cultura, la città e la narrazione della città. Il luogo, infatti, non può esistere senza una buona storia: come raccontiamo le nostre città, le nostre case, come le raccontano gli ”altri” sarà un buon punto di partenza anche per chiedersi cosa è cambiato davvero, negli ultimi due anni, nella nostra società, anche alla luce del grande stravolgimento subito dall’economia mondiale. Raccontare il presente, insomma: un modo per porre la prima pietra del nostro futuro, dei ”luoghi” che verranno.
Per l’accredito agli eventi Cersaie 2010 registrarsi sul sito www.cersaie.it
Per ulteriori informazioni:
Dr. Andrea Serri
Ufficio Stampa Cersaie
Tel. +39 0536 818111 – Fax +39 0536 806510
Cell +39 348 1504905e
”Il luogo – scriveva il filosofo Heidegger – è quel punto di convergenza, di riunione e di raccoglimento in cui, come nella punta acuminata di una lancia, in virtù di una irresistibile attrazione, lo spazio si concentra”. Le nostre città sono ancora un luogo? E le nostre case? È pensabile immaginare un futuro per l’edilizia senza tenere conto dei grandi cambiamenti culturali, economici, sociali e ambientali che hanno caratterizzato questo primo decennio del XXI secolo? Domande ”esistenziali”, come la corrente di pensiero del grande filosofo tedesco, eppure estremamente concrete, che trovano realizzazione nei dettagli, nel progetto di un’abitazione, nella pianificazione urbanistica, nei sistemi per l’efficienza energetica.
Anche una ‘’semplice” piastrella può dirci molto su luoghi e non luoghi, dalla quantità di creatività e design incorporati in essa alle ”prestazioni” in termini di sostenibilità ambientale realizzabili grazie a un suo ampio utilizzo in architettura.
Questo il presupposto del ciclo di convegni e seminari ”Costruire, abitare, pensare”, che va in scena a Cersaie dal 28 settembre al 2 ottobre. Possibili risposte, punti di vista inediti, ”visioni” sul presente e sul futuro dell’edilizia – e della ceramica in edilizia – sono affidate a protagonisti di fama mondiale, nella scienza dell’architettura e non solo.
Tre, in sostanza, i filoni degli incontri, a cominciare dall’ultimo, grande interrogativo a cui tutti gli operatori del settore sono chiamati a dare una risposta: si chiama ”ambiente”, e si traduce ”edilizia sostenibile”. Prende le mosse da questo concetto l’insieme di incontri in materia di sostenibilità ambientale, con focus – affidati ad esperti ed accademici – sulle proprietà intrinseche della piastrella ceramica e sul suo potenziale contributo in termini di prestazioni ambientali dell’intero edificio. Quindi un approfondimento sul ruolo di ricerca e innovazione per rendere competitiva la sostenibilità, ma anche viceversa, cioè considerando la sostenibilità ambientale come un fattore decisivo rispetto all’incremento di competitività.
Da case, alberghi ed edifici sostenibili si passa quindi al secondo filone che anima la kermesse bolognese, cioè il ruolo dell’edificio e degli elementi che lo compongono nella società odierna. Una società profondamente cambiata rispetto a pochi anni fa: quale modo migliore di approfondire questi mutamenti se non partire dagli stili di vita, dalle nuove modalità di fruizione del tempo libero? È qui che si situa il focus sul futuro dell’accoglienza turistica e, per analogia, dell’offerta ricettiva – fatta di edifici, ma anche di un territorio in cui questi edifici si situano – per passare poi a un’analisi degli spazi urbani, di quelli ultra-moderni che il filosofo Augè aveva accusato di essere nient’altro che non-luoghi, come i centri commerciali, e che oggi, al contrario, sono sempre meno un luogo dove fare soltanto la spesa e sempre più una nuova ”piazza”, un micro-cosmo in cui soddisfare anche – se non soprattutto – le esigenze complementari.
Luoghi urbani, luoghi domestici. Se cambia la città, e il modo di pensarla, viverla, costruirla, molto probabilmente cambieranno anche le nostre case. Una nuova modalità di abitare - per la verità già ”di moda” in molte aree del Nord Europa – che si chiama ”social housing”, ridefinendo alla radice il concetto di privato e di pubblico, di familiari ed estranei, con tutte le conseguenze in termini di arredamento, struttura dell’abitazione, struttura e caratteristiche dei ”nuovi” quartieri. Insomma, grandi trasformazioni urbane che riflettono un più ampio mutamento culturale.
Questo il terzo filone di incontri, che ambisce ancora una volta a far comunicare architettura e cultura, la città e la narrazione della città. Il luogo, infatti, non può esistere senza una buona storia: come raccontiamo le nostre città, le nostre case, come le raccontano gli ”altri” sarà un buon punto di partenza anche per chiedersi cosa è cambiato davvero, negli ultimi due anni, nella nostra società, anche alla luce del grande stravolgimento subito dall’economia mondiale. Raccontare il presente, insomma: un modo per porre la prima pietra del nostro futuro, dei ”luoghi” che verranno.
Per l’accredito agli eventi Cersaie 2010 registrarsi sul sito www.cersaie.it
Per ulteriori informazioni:
Dr. Andrea Serri
Ufficio Stampa Cersaie
Tel. +39 0536 818111 – Fax +39 0536 806510
Cell +39 348 1504905e
martedì 27 luglio 2010
venerdì 23 luglio 2010
Premio Internazionale Ischia di Architettura 2010
Si è aperta ieri, 22 luglio 2010, presso l’Anfiteatro di Villa La Colombaia a Ischia (Na), la tre giorni del Premio Internazionale Ischia di Architettura (PIDA) 2010.
A dare il via all’evento è stata la conferenza dal titolo “Architettura, umanità e sostenibilità”, tenuta dagli architetti americani Bernard Cywinski e Peter Bohlin, dello studio BCJ, vincitori della sezione internazionale del Premio 2010. Il duo è stato lodato dalla giuria “per la sensibilità dimostrata, in oltre quarantacinque anni di attività, nell’impiego innovativo dei materiali, nella ricerca artigianale dei sistemi di costruzione e nell’attenzione per l’ambiente. Tematiche esplorate molto prima che il termine sostenibilità entrasse a far parte del lessico comune”. Tra le realizzazioni più famose, il "Cubo" dell'Apple Store sulla Fifth Avenue di New York, il Liberty Bell Center di Philadelphia, i parchi nazionali americani quale il Teton National Park, le ville di Bill Gates, gli studios di Pixar, gli uffici di rappresentanza di Adobe a San Francisco, alcuni dei negozi Apple nel mondo, oltre a quello di New York, quello di Soho a Manhattan, quello di Regent Street a Londra, e quello di Ginza a Tokyo.
Il concorso internazionale, dedicato a strutture turistiche di qualità realizzate in Italia è stato vinto dall’arch. Enrica Mosciaro con l'Hotel Mod05 in provincia di Verona. Seconda classificata l’arch. Michela Genovese con "Antico Pastificio" in Stigliano (Matera), mentre la “medaglia di bronzo” è spettata ex aequo all’arch.Vito Corte con l’Hotel "La Gancia" a Trapani e all'architetto Angelo Vecchio con l’Hotel "La Zagara" a Santa Venerina.
Il PIDA alla carriera è stato assegnato all’arch. Patricia Viel dello studio Antonio Citterio - Patricia Viel and Partners, per le prestigiose opere realizzate nel mondo del turismo, tra le quali: Bulgari Hotels & Resorts (Bali, 2003-2006); Bulgari Hotels & Resorts (Milano,2001-2003); Barvikha Hotel & SPA (Mosca, 2005-2009), Cooper Square Hotel (New York City, 2005-2009).
Stefano Bucci, redattore delle pagine della Cultura del Corriere della Sera, ha meritato il PIDA al giornalismo per il contribuito profferto nella promozione dell’architettura. Mentre Moreno Maggi è vincitore del PIDA alla fotografia “per il modo di raccontare l’architettura, di scoprire la sua anima, la sua natura, ricercando dettagli e particolari che la possano e sappiano svelare”.
Oggi, venerdì 23 luglio 2010, alle ore 19.00 presso l’Anfiteatro Villa La Colombaia Forio si terrà il dibattito “Architettura e felicità”, con Stefano Bucci, Premio PIDA per il Giornalismo di Architettura 2010. Modera Daniele Rotondo (giornalista RAI), introducono arch. Alessandro Castagnaro (presidente ANIAI) e arch. Antonello Monaco (presidente ISAM). Intervengono: Stefano Bucci (redattore Corriere della Sera – premio PIDA giornalismo), Patricia Viel (studio Antonio Citterio-Patricia Viel – premio PIDA alla carriera), Luigi Prestinenza Puglisi (presidente AIAC_presS/Tfactory) e Giovanni Hoepli (Hoepli editore).
Nella stessa location, sabato 24 luglio, alle ore 18.00, saranno inaugurate due mostre. La prima presenta i progetti vincitori del premio PIDA, la seconda, intitolata "Punti di vista. Scorci di architettura con Moreno Maggi", raccoglie alcuni scatti del Premio PIDA per la fotografia di Architettura 2010. Interverranno Moreno Maggi e i vincitori del premio PIDA. Più tardi, alle ore 20.30, l'evento si sposterà presso l'Albergo della Regina Isabella Lacco Ameno, dove si terranno cena di gala, premiazioni e raccolta fondi.
[ Fonte: Archiportale.com ]
A dare il via all’evento è stata la conferenza dal titolo “Architettura, umanità e sostenibilità”, tenuta dagli architetti americani Bernard Cywinski e Peter Bohlin, dello studio BCJ, vincitori della sezione internazionale del Premio 2010. Il duo è stato lodato dalla giuria “per la sensibilità dimostrata, in oltre quarantacinque anni di attività, nell’impiego innovativo dei materiali, nella ricerca artigianale dei sistemi di costruzione e nell’attenzione per l’ambiente. Tematiche esplorate molto prima che il termine sostenibilità entrasse a far parte del lessico comune”. Tra le realizzazioni più famose, il "Cubo" dell'Apple Store sulla Fifth Avenue di New York, il Liberty Bell Center di Philadelphia, i parchi nazionali americani quale il Teton National Park, le ville di Bill Gates, gli studios di Pixar, gli uffici di rappresentanza di Adobe a San Francisco, alcuni dei negozi Apple nel mondo, oltre a quello di New York, quello di Soho a Manhattan, quello di Regent Street a Londra, e quello di Ginza a Tokyo.
Il concorso internazionale, dedicato a strutture turistiche di qualità realizzate in Italia è stato vinto dall’arch. Enrica Mosciaro con l'Hotel Mod05 in provincia di Verona. Seconda classificata l’arch. Michela Genovese con "Antico Pastificio" in Stigliano (Matera), mentre la “medaglia di bronzo” è spettata ex aequo all’arch.Vito Corte con l’Hotel "La Gancia" a Trapani e all'architetto Angelo Vecchio con l’Hotel "La Zagara" a Santa Venerina.
Il PIDA alla carriera è stato assegnato all’arch. Patricia Viel dello studio Antonio Citterio - Patricia Viel and Partners, per le prestigiose opere realizzate nel mondo del turismo, tra le quali: Bulgari Hotels & Resorts (Bali, 2003-2006); Bulgari Hotels & Resorts (Milano,2001-2003); Barvikha Hotel & SPA (Mosca, 2005-2009), Cooper Square Hotel (New York City, 2005-2009).
Stefano Bucci, redattore delle pagine della Cultura del Corriere della Sera, ha meritato il PIDA al giornalismo per il contribuito profferto nella promozione dell’architettura. Mentre Moreno Maggi è vincitore del PIDA alla fotografia “per il modo di raccontare l’architettura, di scoprire la sua anima, la sua natura, ricercando dettagli e particolari che la possano e sappiano svelare”.
Oggi, venerdì 23 luglio 2010, alle ore 19.00 presso l’Anfiteatro Villa La Colombaia Forio si terrà il dibattito “Architettura e felicità”, con Stefano Bucci, Premio PIDA per il Giornalismo di Architettura 2010. Modera Daniele Rotondo (giornalista RAI), introducono arch. Alessandro Castagnaro (presidente ANIAI) e arch. Antonello Monaco (presidente ISAM). Intervengono: Stefano Bucci (redattore Corriere della Sera – premio PIDA giornalismo), Patricia Viel (studio Antonio Citterio-Patricia Viel – premio PIDA alla carriera), Luigi Prestinenza Puglisi (presidente AIAC_presS/Tfactory) e Giovanni Hoepli (Hoepli editore).
Nella stessa location, sabato 24 luglio, alle ore 18.00, saranno inaugurate due mostre. La prima presenta i progetti vincitori del premio PIDA, la seconda, intitolata "Punti di vista. Scorci di architettura con Moreno Maggi", raccoglie alcuni scatti del Premio PIDA per la fotografia di Architettura 2010. Interverranno Moreno Maggi e i vincitori del premio PIDA. Più tardi, alle ore 20.30, l'evento si sposterà presso l'Albergo della Regina Isabella Lacco Ameno, dove si terranno cena di gala, premiazioni e raccolta fondi.
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 16 luglio 2010
Architettura 2010 a Varese
La mostra “Diploma 2010. Trasformazioni architettoniche e urbane nella città di Varese” conclude oggi la sua prima tappa presso la Galleria dell’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera) e dà appuntamento a dicembre 2010 in quel di Varese, nella location di Villa Baragiola.
Dopo Padova (2005), Venezia (2006), Olten (2007), la cosiddetta Città Ticino e la nuova linea ferroviaria dell’AlpTransit (2008) e Losanna (2009), territorio di analisi e riflessione per i giovani diplomandi dell’Accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana) è stata la città di Varese, che riceverà in dono circa 110 proposte.
I siti per i quali gli studenti hanno elaborato i loro progetti sono stati individuati con il supporto degli amministratori e dei tecnici del comune e riguardano il Lago di Varese, le Stazioni ferroviarie, le ex Industrie aeronautiche Aermacchi, Piazza Repubblica, il Cimitero di Belforte, Palazzo Estense e Piazzale Staffora.
Beninteso, si tratta di esercitazioni didattiche contenenti idee senza pregiudizi e con una certa audacia per provocare un dibattito.
L’esposizione costituisce un’opportunità per riflettere e ripensare la città di Varese, portando all’attenzione di tutta l’Accademia, delle autorità e del pubblico il dibattito su una città che si trasforma. Si tratta, insomma, di una mostra-vetrina dell’attività didattica di Mendrisio che illustra quanto si produce nella scuola, focalizzando l’attenzione sulla ricchezza e la diversità degli approcci e dei metodi adottati nei diversi atelier.
La Galleria ospita sezione introduttiva della mostra con i modelli delle varie aree e delle proiezioni d’immagini; nella lobby sono invece accolti i modelli di tutti gli studenti.
E se i lavori di diploma saranno oggetto di un’ampia esposizione a Varese a fine anno, già fervono i preparativi per la prossima edizione, che interesserà la città di Londra, sotto la direzione di un altro autorevole professore-architetto dell’Accademia di Mendrisio, Jonathan Sergison.
Sergison, che ha lavorato con David Chipperfield e con Tony Fretton e che nel 1996 ha fondato uno studio a Londra con Stephen Bates, guiderà gli studenti alla scoperta della capitale inglese, una città multiforme e tentacolare. Fonte: Ufficio Stampa Accademia di Architettura di Mendrisio.
Dopo Padova (2005), Venezia (2006), Olten (2007), la cosiddetta Città Ticino e la nuova linea ferroviaria dell’AlpTransit (2008) e Losanna (2009), territorio di analisi e riflessione per i giovani diplomandi dell’Accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana) è stata la città di Varese, che riceverà in dono circa 110 proposte.
I siti per i quali gli studenti hanno elaborato i loro progetti sono stati individuati con il supporto degli amministratori e dei tecnici del comune e riguardano il Lago di Varese, le Stazioni ferroviarie, le ex Industrie aeronautiche Aermacchi, Piazza Repubblica, il Cimitero di Belforte, Palazzo Estense e Piazzale Staffora.
Beninteso, si tratta di esercitazioni didattiche contenenti idee senza pregiudizi e con una certa audacia per provocare un dibattito.
L’esposizione costituisce un’opportunità per riflettere e ripensare la città di Varese, portando all’attenzione di tutta l’Accademia, delle autorità e del pubblico il dibattito su una città che si trasforma. Si tratta, insomma, di una mostra-vetrina dell’attività didattica di Mendrisio che illustra quanto si produce nella scuola, focalizzando l’attenzione sulla ricchezza e la diversità degli approcci e dei metodi adottati nei diversi atelier.
La Galleria ospita sezione introduttiva della mostra con i modelli delle varie aree e delle proiezioni d’immagini; nella lobby sono invece accolti i modelli di tutti gli studenti.
E se i lavori di diploma saranno oggetto di un’ampia esposizione a Varese a fine anno, già fervono i preparativi per la prossima edizione, che interesserà la città di Londra, sotto la direzione di un altro autorevole professore-architetto dell’Accademia di Mendrisio, Jonathan Sergison.
Sergison, che ha lavorato con David Chipperfield e con Tony Fretton e che nel 1996 ha fondato uno studio a Londra con Stephen Bates, guiderà gli studenti alla scoperta della capitale inglese, una città multiforme e tentacolare. Fonte: Ufficio Stampa Accademia di Architettura di Mendrisio.
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 9 luglio 2010
Serpentine Gallery: location internazionale di sperimentazione architettonica
Apre domani al pubblico il padiglione 2010 della Serpentine Gallery londinese.
Il padiglione-simbolo dell’appuntamento annuale con la celebre manifestazione artistica sarà ospitato nei Kensington Gardens della capitale britannica fino al prossimo 17 ottobre.
Oramai diventata location internazionale di sperimentazione architettonica, la Serpentine Gallery segue una lunga tradizione che vuole come autore del progetto un architetto di fama internazionale che, al momento dell’invito, non abbia ancora ultimato un’opera nel Regno Unito.
La firma scelta per quest’anno è di Jean Nouvel, che ha immaginato una struttura dalle audaci geometrie color rosso vivo. Lunedì pomeriggio l’architetto francese sarà alla Serpentine Gallery per spiegare al pubblico le sue scelte progettuali. La struttura disegnata da Nouvel propone una combinazione di materiali leggeri e spettacolari strutture metalliche a sbalzo. Il tutto immaginato nella vivace colorazione del rosso – che a Londra contraddistingue le cabine telefoniche, le cassette della posta e gli autobus urbani – in contrasto con il verde naturale del parco. Una parete autoportante di 12m presenta una inclinazione che sembra voler sfidare la legge di gravità. Dotata di un’ampia copertura retrattile, la struttura consente una sistemazione versatile degli spazi interni ed esterni.
“È un privilegio – commenta il direttore di Arup David Glover – poter dare il nostro contributo anche quest’anno nella progettazione del padiglione. L’impegno di Arup per il Serpentine Pavilion è testimonianza di quanto crediamo nel progetto nonché dell’esperienza positiva che la nostra squadra ha potuto vivere lavorando al fianco dei più bravi architetti contemporanei.
Lo studio Ateliers Jean Nouvel è rinomato per un approccio alla progettazione rigoroso e contestuale che comporta l’apprezzamento di tutte le sue architetture.
Senza dubbio il padiglione di qest’anno non sarà un’eccezione”.
[ Fonte: Archiportale.com ]
Il padiglione-simbolo dell’appuntamento annuale con la celebre manifestazione artistica sarà ospitato nei Kensington Gardens della capitale britannica fino al prossimo 17 ottobre.
Oramai diventata location internazionale di sperimentazione architettonica, la Serpentine Gallery segue una lunga tradizione che vuole come autore del progetto un architetto di fama internazionale che, al momento dell’invito, non abbia ancora ultimato un’opera nel Regno Unito.
La firma scelta per quest’anno è di Jean Nouvel, che ha immaginato una struttura dalle audaci geometrie color rosso vivo. Lunedì pomeriggio l’architetto francese sarà alla Serpentine Gallery per spiegare al pubblico le sue scelte progettuali. La struttura disegnata da Nouvel propone una combinazione di materiali leggeri e spettacolari strutture metalliche a sbalzo. Il tutto immaginato nella vivace colorazione del rosso – che a Londra contraddistingue le cabine telefoniche, le cassette della posta e gli autobus urbani – in contrasto con il verde naturale del parco. Una parete autoportante di 12m presenta una inclinazione che sembra voler sfidare la legge di gravità. Dotata di un’ampia copertura retrattile, la struttura consente una sistemazione versatile degli spazi interni ed esterni.
“È un privilegio – commenta il direttore di Arup David Glover – poter dare il nostro contributo anche quest’anno nella progettazione del padiglione. L’impegno di Arup per il Serpentine Pavilion è testimonianza di quanto crediamo nel progetto nonché dell’esperienza positiva che la nostra squadra ha potuto vivere lavorando al fianco dei più bravi architetti contemporanei.
Lo studio Ateliers Jean Nouvel è rinomato per un approccio alla progettazione rigoroso e contestuale che comporta l’apprezzamento di tutte le sue architetture.
Senza dubbio il padiglione di qest’anno non sarà un’eccezione”.
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 25 giugno 2010
Livin’, la svolta estetica e concettuale per un benessere su misura
Interprete d’ eccezione del wellness contemporaneo, Glass conferma il suo ruolo presentando Livin’, ultima dimensione progettuale dell’ Azienda.
Soluzioni di ambienti, vasche, docce, spa, hammam, saune, in un ventaglio che valica i confini tradizionali del bagno e si apre ad altre aree dell’ abitare. Spazi nuovi che racchiudono infinite possibilità progettuali, d’ arredo ma sopratutto di personalizzazione.
L’ importanza e l’ attenzione ad un approccio ‘’sartoriale” di Glass nella creazione delle sue collezioni rende Livin’ un universo unico nel suo genere: un benessere ”tagliato su misura” che offre all’ architetto e al progettista l’ occasione per combinare elementi diversi dando vita a soluzioni di forte impatto estetico, grande flessibilità, integrabili ad hoc nell’ ambiente circostante.
Lo spirito di Livin’ si esprime quindi in una commistione di forme emozionali che rivoluziona con eleganza l’ ordine tradizionale: elementi chiave del bagno possono migrare in spazi letto o aree living, mentre complementi fanno il loro ingresso in questo ambiente modificandone il senso.
La proposta di Glass prende corpo da una ridefinizione del senso e del segno. Da qui la scelta di affidarsi alla collaborazione creativa di designers di fama internazionale ed emergenti: maestri della materia, pronti ad influenzare con le loro idee ed il loro inimitabile stile, la realizzazione delle collezioni Livin’, prime tra tutte Allos, Beyond e Concrete.
Con Livin’ Glass sottolinea ancora una volta la volontà di ampliare ed arricchire il proprio percorso in modo trasversale. Alle originali soluzioni per vasche idromassaggio, box doccia e minipiscine proposte nel concept Waterart, da sempre core competence dell’ azienda opitergina, Glass ha saputo affiancare le eleganti e versatili chiusure doccia Decor, imponendosi in breve tempo come punto di riferimento nel mercato.
La florida partnership commerciale con VitrA, leader nel settore ceramico – sanitario, rappresenta un ulteriore segnale dell’ apertura al confronto con esperienze diverse e dei continui stimoli creativi per il raggiungimento di obbiettivi di crescita sempre più ambiziosi.
[ Fonte: Mondocasablog.com ]
Soluzioni di ambienti, vasche, docce, spa, hammam, saune, in un ventaglio che valica i confini tradizionali del bagno e si apre ad altre aree dell’ abitare. Spazi nuovi che racchiudono infinite possibilità progettuali, d’ arredo ma sopratutto di personalizzazione.
L’ importanza e l’ attenzione ad un approccio ‘’sartoriale” di Glass nella creazione delle sue collezioni rende Livin’ un universo unico nel suo genere: un benessere ”tagliato su misura” che offre all’ architetto e al progettista l’ occasione per combinare elementi diversi dando vita a soluzioni di forte impatto estetico, grande flessibilità, integrabili ad hoc nell’ ambiente circostante.
Lo spirito di Livin’ si esprime quindi in una commistione di forme emozionali che rivoluziona con eleganza l’ ordine tradizionale: elementi chiave del bagno possono migrare in spazi letto o aree living, mentre complementi fanno il loro ingresso in questo ambiente modificandone il senso.
La proposta di Glass prende corpo da una ridefinizione del senso e del segno. Da qui la scelta di affidarsi alla collaborazione creativa di designers di fama internazionale ed emergenti: maestri della materia, pronti ad influenzare con le loro idee ed il loro inimitabile stile, la realizzazione delle collezioni Livin’, prime tra tutte Allos, Beyond e Concrete.
Con Livin’ Glass sottolinea ancora una volta la volontà di ampliare ed arricchire il proprio percorso in modo trasversale. Alle originali soluzioni per vasche idromassaggio, box doccia e minipiscine proposte nel concept Waterart, da sempre core competence dell’ azienda opitergina, Glass ha saputo affiancare le eleganti e versatili chiusure doccia Decor, imponendosi in breve tempo come punto di riferimento nel mercato.
La florida partnership commerciale con VitrA, leader nel settore ceramico – sanitario, rappresenta un ulteriore segnale dell’ apertura al confronto con esperienze diverse e dei continui stimoli creativi per il raggiungimento di obbiettivi di crescita sempre più ambiziosi.
[ Fonte: Mondocasablog.com ]
venerdì 18 giugno 2010
Home Staging: l'arte di valorizzare le proprietà immobiliari
Approda in Italia dagli Usa l’ Home Staging, ovvero l’ Arte di valorizzare le proprietà immobiliari, migliorandone l’ immagine in modo da favorirne la vendita o la locazione in tempo più breve.
Il mercato immobiliare italiano sta attraversando un periodo di debacle, forse non è tutta colpa della crisi. Una certa responsabilità è anche dei proprietari di casa che mettono in vendita immobili trascurati e poco appetibili. In aiuto dei venditori ‘’senza speranza”, che non riescono da mesi a concludere l’ affare, arriva in Italia l’ home staging, capace di rendere carino anche il sottotetto più squallido.
C’ è addirittura sui canali di Sky un reality show americano che promuove questo servizio mandando una settimana in ferie i proprietari di case che da mesi non riescono a vendere.
Al loro ritorno ritrovano un ambiente completamente diverso, ed in brevissimo riusciranno a vendere i locali.
L’ home stager non è né un agente immobiliare né un architetto, ma un professionista del restyling che attraverso il buon gusto renderà accogliente qualsiasi appartamento con costi che vanno dai 250 al 3% del prezzo di vendita. Ovviamente il proprietario pagherà il contributo all’ Home Stager solo alla vendita.
ntanto a Roma sono partiti alcuni corsi per queste figure professionali e si prevede un vero ”boom” almeno per le città. Di solito chi vende un immobile non ha voglia di spenderci dietro risorse economiche, ma da quello che dicono questi nuovi Studi di restyling, è un comportamento sbagliato, perché la mancata vendita costa molto di più in termini di tempo, tasse, utenze.
Quella del semplice agente immobiliare che mette in contatto domanda e offerta è una figura che non basta più – sottolineano sempre gli Home Stagers – e soprattutto potrà essere vero in particolari contesti.
Del resto loro dicono che la vendita o la locazione di un immobile dipendono essenzialmente da 5 fattori:
1) Location 2) Prezzo 3) Andamento del mercato 4) Condizioni dell’ immobile 5) Aspetto ed è sugli ultimi due punti che questi nuove figure professionali fanno leva. Piccoli trucchi che solo un professionista preparato riesce però a suggerire.
Non bisogna essere architetti né arredatori d’ interni. È necessario però avere occhio per le proporzioni e senso dello spazio. Quindi ad agenti immobiliari e a tutti coloro che hanno attitudine per la progettazione di un interno domestico una nuova opportunità.
Da una semplice passione sarà possibile avviare una professione.
[ Fonte: Anama – Gian Luca Burattelli - Tratto da Mondocasablog.com ]
Il mercato immobiliare italiano sta attraversando un periodo di debacle, forse non è tutta colpa della crisi. Una certa responsabilità è anche dei proprietari di casa che mettono in vendita immobili trascurati e poco appetibili. In aiuto dei venditori ‘’senza speranza”, che non riescono da mesi a concludere l’ affare, arriva in Italia l’ home staging, capace di rendere carino anche il sottotetto più squallido.
C’ è addirittura sui canali di Sky un reality show americano che promuove questo servizio mandando una settimana in ferie i proprietari di case che da mesi non riescono a vendere.
Al loro ritorno ritrovano un ambiente completamente diverso, ed in brevissimo riusciranno a vendere i locali.
L’ home stager non è né un agente immobiliare né un architetto, ma un professionista del restyling che attraverso il buon gusto renderà accogliente qualsiasi appartamento con costi che vanno dai 250 al 3% del prezzo di vendita. Ovviamente il proprietario pagherà il contributo all’ Home Stager solo alla vendita.
ntanto a Roma sono partiti alcuni corsi per queste figure professionali e si prevede un vero ”boom” almeno per le città. Di solito chi vende un immobile non ha voglia di spenderci dietro risorse economiche, ma da quello che dicono questi nuovi Studi di restyling, è un comportamento sbagliato, perché la mancata vendita costa molto di più in termini di tempo, tasse, utenze.
Quella del semplice agente immobiliare che mette in contatto domanda e offerta è una figura che non basta più – sottolineano sempre gli Home Stagers – e soprattutto potrà essere vero in particolari contesti.
Del resto loro dicono che la vendita o la locazione di un immobile dipendono essenzialmente da 5 fattori:
1) Location 2) Prezzo 3) Andamento del mercato 4) Condizioni dell’ immobile 5) Aspetto ed è sugli ultimi due punti che questi nuove figure professionali fanno leva. Piccoli trucchi che solo un professionista preparato riesce però a suggerire.
Non bisogna essere architetti né arredatori d’ interni. È necessario però avere occhio per le proporzioni e senso dello spazio. Quindi ad agenti immobiliari e a tutti coloro che hanno attitudine per la progettazione di un interno domestico una nuova opportunità.
Da una semplice passione sarà possibile avviare una professione.
[ Fonte: Anama – Gian Luca Burattelli - Tratto da Mondocasablog.com ]
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venerdì 11 giugno 2010
Milano aperta 2010
Urban Center Milano e Associazione Interessi Metropolitani vi invitano alla scoperta di edifici e quartieri della città.
MILANO APERTA 2010
LE NUOVE ARCHITETTURE
Tre sere per scoprire le eccellenze dell'architettura milanese:
Giovedi 10 giugno /Strutture di servizio e terziarie. Niguarda i nuovi padiglioni - Affori Centre - Belvedere Grattacielo Pirelli
Giovedi 17 giugno / Editoria e innovazione. Nuova sede RCS via Rizzoli - Headquarter IBM - Nuova sede 3M Italia
Giovedi 24 giugno / Moda e creatività.Richard Ginori quartiere ex industriale - Tortona 37 - Showroom Ermenegildo ZegnaLe partenze sono sempre da Largo Cairoli alle ore 19.00.
Il rientro è attorno alle 22.30.
Contatti
La partecipazione è gratuita ma è richiesta la prenotazione presso: Urban Center - Galleria Vittorio Emanuele II dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00
Tel 02.884.56806
milanoaperta@aim.milano.it
Link
www.aim.milano.it
MILANO APERTA 2010
LE NUOVE ARCHITETTURE
Tre sere per scoprire le eccellenze dell'architettura milanese:
Giovedi 10 giugno /Strutture di servizio e terziarie. Niguarda i nuovi padiglioni - Affori Centre - Belvedere Grattacielo Pirelli
Giovedi 17 giugno / Editoria e innovazione. Nuova sede RCS via Rizzoli - Headquarter IBM - Nuova sede 3M Italia
Giovedi 24 giugno / Moda e creatività.Richard Ginori quartiere ex industriale - Tortona 37 - Showroom Ermenegildo ZegnaLe partenze sono sempre da Largo Cairoli alle ore 19.00.
Il rientro è attorno alle 22.30.
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La partecipazione è gratuita ma è richiesta la prenotazione presso: Urban Center - Galleria Vittorio Emanuele II dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00
Tel 02.884.56806
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venerdì 4 giugno 2010
Green Factor. Fare e informare sostenibile
Qual è il prodotto o progetto che ha davvero il “Green Factor”?
Quale la realizzazione o l’idea che si distingue come innovativa nel settore dell’edilizia sostenibile, delle energie rinnovabili o della mobilità alternativa?
Lo dirà un concorso indetto da Habitech che si concluderà il 18 giugno con la cerimonia di premiazione.
“Green Factor. Fare e informare sostenibile”: questo il titolo del bando di concorso promosso e organizzato da Habitech - Distretto Tecnologico Trentino. Partner dell’iniziativa sono Trentino Sviluppo, CEii Trentino (Centro europeo d’Impresa e di Innovazione del Trentino), la Casa Città - Laboratorio Urbano di Trento e Manifattura Domani.
Le aziende e i professionisti trentini sono chiamati a presentare i loro migliori prodotti d’avanguardia e idee progettuali, caratterizzati da un elevato standard di sostenibilità ambientale. I contributi selezionati parteciperanno alla mostra dedicata che si svolgerà nelle sale nobiliari di Palazzo Roccabruna a Trento, nell'ambito del Festival dell’Economia.
L'esposizione rimarrà aperta al pubblico dal 3 al 18 giugno 2010, data della premiazione ufficiale.
Parte integrante del Festival dell’Economia, “Green Factor. Fare e informare sostenibile” offre al pubblico una messa a fuoco dello stato della green economy in Trentino. Spaziando dal design all’energia, dal green tech all’edilizia, l’esposizione informa in merito all’importanza di scelte sostenibili in una strategia territoriale di superamento della crisi e di rilancio dell’economia. L’iniziativa costituisce un’importante vetrina e un’occasione unica di scambio, confronto e conoscenza.
Habitech nel corso di questi tre anni ha riconosciuto nel Trentino un territorio attento e fertile, animato da molteplici attori economici, dalle imprese ai singoli professionisti, orientati fortemente verso la sostenibilità. Green Factor è l’occasione per dare rilievo e rappresentare questo volto del Trentino, attraverso i suoi migliori esempi e realizzazioni.
Il bando di selezione, scaricabile dal sito di Habitech mira ad individuare da un minimo di 8 sino ad un massimo di 15 iniziative di rilievo, tra idee progettuali e prodotti d’avanguardia. Possono partecipare imprese, consorzi, studi professionali di consulenza, architetti e ingegneri della Provincia di Trento.Gli interessati a concorrere dovranno accedere alla pagina web dedicata al progetto () e compilare e inviare l’apposito format entro il 30 aprile 2010.
Le imprese e i professionisti, la cui idea, prodotto o progetto saranno scelti, avranno la possibilità di esporre la propria attività all’interno dello stand allestito presso Palazzo Roccabruna per tutti i giorni di apertura della mostra, con oneri a carico di Habitech e dei Partner.
Durante l’esposizione tutti i visitatori potranno valutare i progetti e votare quello giudicato a proprio soggettivo giudizio il migliore. La premiazione avverrà il 18 giugno presso Palazzo Roccabruna. Habitech si riserva di valutare e di promuovere nelle future occasioni espositive a livello nazionale ed internazionale i prodotti, le idee e i servizi esposti nel corso dell’iniziativa che si siano distinti per un particolare pregio e merito.
Contatti
Ufficio Stampa:
Habitech – Distretto Tecnologico Trentino
Alessandra Amoroso 0464 443463
alessandra.amoroso@dttn.it - comunicazione@dttn.it
Elena Chesta 0464 443459
elena.chesta@dttn.it
Per maggiori info: www.habitech.it/greenfactor
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 28 maggio 2010
L'architettura protagonista a Roma
É un fine maggio ricco di eventi legati all’architettura quello in corso nella capitale italiana, primo fra tutti la tre giorni d’inaugurazione del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che partirà domani 27 maggio, per terminare domenica 30 con l’apertura definitiva del museo al pubblico.Non finisce qui, la capitale si prepara infatti ad accogliere “INDEX URBIS”, prima edizione della Festa dell'Architettura di Roma, organizzata dal Comune di Roma, Casa dell’Architettura e Ordine degli Architetti di Roma, in programma dal 9 al 12 giugno 2010.
L’evento, curato dall’architetto Francesco Garofalo, sarà articolato su quattro location: la Casadell’Architettura - Acquario Romano, l’Auditorium Parco della Musica, il MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e il MACRO Testaccio.
Più di cinquanta eventi collaterali porteranno la Festa nei diversi quartieri cittadini. Tra di essi. Verrà inaugurata domani 27 maggio, alle ore 18.00, presso Studio Spin la mostra “ControVerso”, dell’architetto-fotografa Lorenza Lucchi Basili.
“L'opera di Lorenza Lucchi Basili, architetto di formazione, usa la fotografia come mezzo per indagare lo spazio costruito; segue l'andamento di grandi architetture, spesso a firma di Archistar come Rem Koolhaas, Frank Gehry, Zaha Hadid, Santiago Calatrava, Herzog & De Meuron, Norman Foster.
Cammina su linee di fuga precise, isola elementi singoli che mai restituiscono allo spettatore l'impatto unitario delle architetture; il dettaglio le è complice nel vagare alla ricerca di elementi non immediati. Le serie fotografiche hanno come titolo la città che la ospita ed un numero seriale.
ControVerso, la proposta per lo spazio ipogeo dello Studio Spin, è un'inversione percettiva. Si scende per ritrovarsi immersi in un tappeto di macro dettagli luminosi. Si tratta di "Space Ninety-seven, Bilbao", serie sul Guggenheim spagnolo realizzata a fine 2009.
I frammenti del soggetto, la celebre opera di Frank Gehry, affiorano staccandosi dal grigio-fondale dell'aula, si muovono sulla superficie come fossero stati appena impressi e ancora immersi nell'acido.
Lo straniamento derivante dalla tensione che il dispositivo installativo genera, intavola un discorso controverso sullo spazio; non il ritratto di una data opera architettonica, ma la costruzione di un immaginario spaziale che scivola nell'orizzonte collettivo.
"Space Ninety-seven, Bilbao" è parte della ricerca rigorosa che Lorenza Lucchi Basili conduce da circa dieci anni e che l'ha portata da Chicago a Vancouver, da Vilnius a Granada.
Tra le serie più conosciute e pubblicate vale ricordare "Space Sixty-three, Seattle", serie dedicata alla biblioteca progettata dall'architetto olandese Rem Koolhaas; "Space Thirty-nine, Valencia", il Museo della Scienza e della Tecnica di Santiago Calatrava e "Space Ninety-three, Paris", la Fondazione Cartier di Jean Nouvel”, spiegano da Studio Spin.
La mostra “ControVerso” sarà visitabile fino al 13 giugno 2010.
[ Fonte: Archiportale.com ]
venerdì 21 maggio 2010
EIRE Milano 2010
L’appuntamento per la 6° edizione di EIRE – Expo Italia Real Estate è dal 8 al 11 giugno 2010 a Fieramilano.
EIRE si è affermata in questi anni come l’evento italiano dedicato al real estate, annoverandosi tra le principali fiere europee del settore immobiliare, diventando una delle manifestazioni di riferimento per gli operatori internazionali.
Una fiera moderna, che a partire dalla forte identità dei suoi protagonisti, ha lo scopo di rafforzare e dilatare il mercato del real estate.
EIRE è il punto di riferimento mondiale per il mercato del real estate italiano e momento di confronto sul mercato dell’area editerranea, oltre che delle principali aree in forte via di sviluppo.
EIRE si è affermata in questi anni come l’evento italiano dedicato al real estate, annoverandosi tra le principali fiere europee del settore immobiliare, diventando una delle manifestazioni di riferimento per gli operatori internazionali.
Una fiera moderna, che a partire dalla forte identità dei suoi protagonisti, ha lo scopo di rafforzare e dilatare il mercato del real estate.
EIRE è il punto di riferimento mondiale per il mercato del real estate italiano e momento di confronto sul mercato dell’area editerranea, oltre che delle principali aree in forte via di sviluppo.
venerdì 14 maggio 2010
Su Mondocasablog.com parlano di noi!
Ecco l'articolo pubblicato in data 13 maggio 2010:
Il web lancia la rivoluzione dell’ architettura d’ interni low cost grazie ad un gruppo di architetti milanesi. Il sito offre professionalità a costi contenuti.
Oltre 25mila visite in dieci mesi di vita per un totale di 115mila pagine viste e un tempo medio di permanenza sul sito di quattro minuti. Questi i numeri di Interior Relooking, il progetto low cost realizzato da un gruppo di esperti del settore per dare la possibilità a tutti di rinnovare la propria abitazione senza spendere un capitale.
Nato nel giugno 2009, alla fine del mese di aprile, a quasi un anno di distanza, il portale ha realizzato oltre 260 preventivi gratuiti (inviati entro 48 ore al richiedente); di questi, 230 sono diventati progetti veri e propri. Tra questi, i maggiori interventi hanno interessato la rivisitazione completa della zona giorno, la riqualifica e relativa valorizzazione degli ingressi di appartamenti e villette. Ma anche ammodernamento di terrazze e balconi in vista della stagione estiva.
Tra le richieste arrivate al team di Interior Relooking anche originali interventi per ridisegnare alcune vetrine di negozi in corso Vittorio Emanuele a Milano, lo studio dei lay out di una nuova linea di negozi e l’ ammodernamento delle cabine passeggeri di una compagnia aerea low cost.
Il progetto
Interior Relooking permette di rinnovare la propria abitazione (ma non solo) grazie a un team di esperti (architetti, designer, stilisti, vetrinisti; tutte donne) ponendo l’ accento sui propri gusti e con un occhio di attenzione alle ultime tendenze. A un costo molto contenuto e in tempi rapidi.
È quanto prevede l’ Interior Relooking, un progetto per chi ha budget contenuti. In 10 giorni e con un rimborso spese, una squadra di architetti, designer, creativi ribaltano case e ambienti di lavoro, secondo le indicazioni ricevute dal committente. Tutta l’ operazione si svolge online: si inviano richiesta e piantine via posta elettronica, si paga un contributo di 50 euro per ogni locale su cui si richiede il lavoro, e si riceve una proposta di rinnovamento corredata da disegni, rendering, suggerimenti sui colori, materiali, arredi e dettagli.
Il servizio www.interior-relooking.it si declina in diverse forme: è laboratorio creativo, in quanto pensa, disegna, elabora e riprogetta ambienti; è architettura democratica, in quanto i prezzi contenuti la rendono accessibile a tutti; ed è continua voglia di conoscere, grazie a un team di donne sempre curiose di viaggiare e scoprire. Per questo interior relooking investe i suoi ricavi per permettere al suo staff di girare il mondo ed essere sempre aggiornato sulle nuove tendenze.
A distanza di un anno dal lancio della prima versione del portale, Interior Relooking ha cambiato veste grafica e, periodicamente, riserverà nuove sorprese. L’ approccio tra lo staff e i clienti è molto friendly: si comunica dandosi immediatamente del ”tu”, baipassando le formalità e giungendo subito al nocciolo delle questioni. Un aspetto, questo, che unito alla qualità del servizio, favorisce la soddisfazione della clientela che si è rivolta a Interior Relooking. Il progetto si rivolge sia a privati sia a costruttori e si può utilizzare per ambienti già esistenti o per case in costruzione.
[ Ufficio stampa: Eo IpsoInfo: Stefano Morelli - Mail. smorelli@eoipso.it - Cell. 335.5920810 ]
Il web lancia la rivoluzione dell’ architettura d’ interni low cost grazie ad un gruppo di architetti milanesi. Il sito offre professionalità a costi contenuti.
Oltre 25mila visite in dieci mesi di vita per un totale di 115mila pagine viste e un tempo medio di permanenza sul sito di quattro minuti. Questi i numeri di Interior Relooking, il progetto low cost realizzato da un gruppo di esperti del settore per dare la possibilità a tutti di rinnovare la propria abitazione senza spendere un capitale.
Nato nel giugno 2009, alla fine del mese di aprile, a quasi un anno di distanza, il portale ha realizzato oltre 260 preventivi gratuiti (inviati entro 48 ore al richiedente); di questi, 230 sono diventati progetti veri e propri. Tra questi, i maggiori interventi hanno interessato la rivisitazione completa della zona giorno, la riqualifica e relativa valorizzazione degli ingressi di appartamenti e villette. Ma anche ammodernamento di terrazze e balconi in vista della stagione estiva.
Tra le richieste arrivate al team di Interior Relooking anche originali interventi per ridisegnare alcune vetrine di negozi in corso Vittorio Emanuele a Milano, lo studio dei lay out di una nuova linea di negozi e l’ ammodernamento delle cabine passeggeri di una compagnia aerea low cost.
Il progetto
Interior Relooking permette di rinnovare la propria abitazione (ma non solo) grazie a un team di esperti (architetti, designer, stilisti, vetrinisti; tutte donne) ponendo l’ accento sui propri gusti e con un occhio di attenzione alle ultime tendenze. A un costo molto contenuto e in tempi rapidi.
È quanto prevede l’ Interior Relooking, un progetto per chi ha budget contenuti. In 10 giorni e con un rimborso spese, una squadra di architetti, designer, creativi ribaltano case e ambienti di lavoro, secondo le indicazioni ricevute dal committente. Tutta l’ operazione si svolge online: si inviano richiesta e piantine via posta elettronica, si paga un contributo di 50 euro per ogni locale su cui si richiede il lavoro, e si riceve una proposta di rinnovamento corredata da disegni, rendering, suggerimenti sui colori, materiali, arredi e dettagli.
Il servizio www.interior-relooking.it si declina in diverse forme: è laboratorio creativo, in quanto pensa, disegna, elabora e riprogetta ambienti; è architettura democratica, in quanto i prezzi contenuti la rendono accessibile a tutti; ed è continua voglia di conoscere, grazie a un team di donne sempre curiose di viaggiare e scoprire. Per questo interior relooking investe i suoi ricavi per permettere al suo staff di girare il mondo ed essere sempre aggiornato sulle nuove tendenze.
A distanza di un anno dal lancio della prima versione del portale, Interior Relooking ha cambiato veste grafica e, periodicamente, riserverà nuove sorprese. L’ approccio tra lo staff e i clienti è molto friendly: si comunica dandosi immediatamente del ”tu”, baipassando le formalità e giungendo subito al nocciolo delle questioni. Un aspetto, questo, che unito alla qualità del servizio, favorisce la soddisfazione della clientela che si è rivolta a Interior Relooking. Il progetto si rivolge sia a privati sia a costruttori e si può utilizzare per ambienti già esistenti o per case in costruzione.
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