venerdì 25 maggio 2012

Architettura in citta' ( Torino )


Torino rinnova l’appuntamento con il Festival “Architettura in città” che, dal prossimo mercoledì 30 maggio al 2 giugno 2012, ritornerà ad occupare l’area metropolitana del capoluogo piemontese. 

Spazi pubblici e privati daranno luogo ad un calendario di iniziative ricchissimo, che prevede mostre, incontri, convegni ed il coinvolgimento di scuole e università. 

L’evento, promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Torino e dalla Fondazione OAT, si rivolge anche quest’anno a tutti coloro che abitano e vivono la città e il paesaggio, con l’obiettivo di avvicinare la popolazione ai temi dell’architettura e della pianificazione. 

Il Festival sarà articolato in nove aree tematiche, quali architettura e design, città e paesaggio, teatro e cinema, arte, musica e libri, con l’introduzione delle tre nuove aree educational, smart e radical per l’edizione 2012. 


Mercoledì 30 maggio alle ore 18.00 sarà inaugurato anche l’infopoint del Festival presso l’Archivio di Stato in Piazzetta Carlo Mollino e, nella stessa occasione, sarà aperta al pubblico la mostra “Radical City”, curata da Emanuele Piccardo, che rappresenta uno spazio tematico indipendente volto alla sperimentazione delle teorie espresse dall'Architettura Radicale italiana nel decennio 1963- 1973. 


Il Festival “Architettura in città” adotterà numerosi strumenti e linguaggi di comunicazione, da Facebook e Twitter della Fondazione OAT, al blog www.taomag.it, al canale YouTube, per informare sulle iniziative in tempo reale. 

L’iniziativa è inserita nell’ambito del calendario “Città visibili – Torino Smart Festival”, caratterizzato da una serie di incontri diffusi sul territorio di Torino, organizzati nelle 6 grandi cornici di riferimento calviniano, in corso da mercoledì 23 maggio fino al prossimo 5 giugno 2012.


venerdì 18 maggio 2012

Eco e design per camerette bambini

Progettare la cameretta per l’arrivo di un bambino può essere un’esperienza emozionante e allo stesso tempo travolgente. 


Caroline McCandlish, un’affermata designer americana specializzata in design d’interni ecosostenibili e accreditata con il titolo professionale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), fa notare come dalla sua esperienza i neo genitori cerchino uno spazio bello e confortevole, sicuro e sano ma non sempre sanno da dove cominciare. 


I prodotti realizzati in materiali ecologici dedicati ai bambini sono sempre più numerosi e l’attenzione agli aspetti ambientali è in forte crescita anche tra chi non è appassionato di queste tematiche: i genitori infatti cercano l’alternativa più sana per i loro figli. 

McCandilish per iniziare consiglia di porre attenzione alle sostanze chimiche rilasciate dai materiali usati in edilizia e nella produzione degli elementi di arredo che possono incidere negativamente sulla qualità dell’aria nella casa. 


I MOBILI ED I VOC, COMPOSTI ORGANICI VOLATILI

L’acquisto di prodotti eco riduce al minimo l’esposizione a composti organici volatili, noti come VOC, sostanze tossiche che si disperdono nel tempo dovute all’uso di alcuni solventi in fase di produzione come ad esempio la formaldeide. Questo composto può essere emesso dai mobili in truciolato e compensato, soprattutto quando sono nuovi, nella tappezzeria, nelle vernici e nei materiali edili come le schiume isolanti. Per essere sicuri bisogna far riferimento ad etichette relative al basso o zero VOC, cioè a basso contenuto di solventi. Se per il legno massiccio le emissioni di VOC sono praticamente assenti per le altre tipologie di legno così come per le vernici e le tapezzerie è infatti consigliata la presenza di questi marchi. In aggiunta si può far affidamento ai prodotti etichettati Ecolabel, il marchio europeo di qualità ecologica mentre l’etichetta FSC, Forest Stewardship Council, certifica che il legno utilizzato è stato responsabilmente raccolto. 


I TESSUTI

Per i tessuti è preferibile scegliere fibre naturali come il cotone, la lana, il lino mentre per i pavimenti il bambù: naturalmente meglio se ottenute senza l’utilizzo di pesticidi ed erbicidi. 


INVESTIMENTI E COSTI

Il costo di questi prodotti biologici si è abbassato nel corso degli ultimi anni e può rappresentare un limite facilmente superabile da una buona pianificazione. McCandlish suggerisce di focalizzare le attenzioni e gli investimenti eco sui componenti maggiormente utilizzati come la culla e il fasciatoio piuttosto che su un grande numero di giocattoli e vestiti che hanno un tempo di utilizzo molto più breve. Se si vuole risparmiare però sarà sufficiente utilizzare una vernice zero COV per dare nuova luce alla stanza. Inoltre, i mobili usati per più di due anni hanno già emesso la gran parte delle sostanze nocive quindi largo spazio al riuso, magari creativo, realizzando una nuova finitura superficiale sempre con vernici a zero COV. 

La culla è quindi l’elemento più importante in cui investire perché i bambini vi trascorrono molto tempo. L’ideale sarebbe acquistarne una realizzata senza vernici tossiche, senza parti staccabili e facilmente ingeribili dal bambino e che possa in seguito essere trasformata in lettino in modo da renderla un investimento a lungo termine. 



ALTRI CONSIGLI UTILI 

Aprire spesso le finestre per un buon ricircolo dell’aria e utilizzare lampade led possono essere ulteriori azioni per migliorare la qualità dell’aria e l’ecocompatibilità della cameretta. L’insieme di questi accorgimenti può tutelare in modo efficace i bambini che, essendo in fase di sviluppo, sono molto più vulnerabili agli effetti negativi sulla salute dei composti organici. Fortunatamente le persone sono sempre più responsabili e consapevoli riguardo queste tematiche, soprattutto quando si tratta dei loro figli: in questo modo anche le aziende per venire incontro al cliente sono obbligate a porre una sempre maggiore attenzione a queste problematiche.

[ Fonte: The Washington Post - Tratto da www.architetturaecosostenibile.it ]

venerdì 11 maggio 2012

Design a picco sull'Oceano Pacifico!

Affacciata su una delle più belle spiagge di Jalisco, nella parte occidentale del Messico, sorge Casa Almare progettata dallo studio Elías Rizo Arquitectos. 

Questa residenza si sviluppa un ripido pendio a picco sull'Oceano Pacifico, con una vista mozzafiato della baia di Banderas. 

La casa, composta da 4 livelli fra i quali si distribuiscono le camere da letto e gli spazio più 'pubblici', ha un costante contatto visivo con il mare

 L'accesso avviene attraverso due cancelli, uno in legno che chiude completamente la vista verso l'interno e un altro in rete metallica che permette di apprezzare dall'esterno della casa la vista mozzafiato sull'oceano. 

Entrando si attraversa un 'ponte' di collegamento delle due parti della casa (divise da un patio) che termina in un mirador a sbalzo sul mare. 

La passerella è messa in evidenza da uno specchio d'acqua e dalle aiuole ai suoi bordi che creano un percorso di transizione tra l'esterno e la terrazza d'ingresso. 

Oltre a 3 box auto, cantina, lavanderia con patio e una sala computer, la casa ha al primo e secondo piano due 'master suite', ognuna con terrazza privata, una piccola piscina, spogliatoio, bagno, e doppio affaccio, sul patio interno e sul mare.

venerdì 4 maggio 2012

La qualità del design che aiuta i pazienti


A Boston un ambulatorio con facciata in laterizio e giardino interno in stile zen Ad Albany Street, nel cuore di Boston, è in corso un'opera di riqualificazione dell'intero vicinato ad opera del Boston Medical Center. 
L'obiettivo finale è quello di realizzare un grande campus ospedaliero. 


AMBULATORIO DI NOVE PIANI

Una prima parte dei lavori è, però, già stata portata a termine. Progettato dagli architetti dello studio di architettura statunitense TK&A e terminato nel marzo 2011, un ambulatorio di nove piani sorge già all'inizio di Albany Street, primo di una serie di cliniche collegate. L'edificio sorge sul sito del primo complesso ospedaliero della città, fondato a metà '800 per “aiutare i più poveri”. 


LA QUALITÀ DEGLI AMBIENTI AIUTA I PAZIENTI

Oggi il motto dell'ambulatorio non è cambiato e ancora l'obiettivo è quello di “curare eccezionalmente bene, senza eccezioni”. In questo senso, gli operatori del Boston Medical Center sono convinti che l'ambiente e l'architettura possano rivestire un ruolo importante e contribuire alla guarigione e all'umore del paziente. I progettisti di TK&A hanno trasferito le richieste nel progetto, dando vita a una struttura luminosa, accogliente e a misura di individuo. 


MATERIALI “TERAPEUTICI”

L'ambulatorio si caratterizza per la facciata esterna, realizzata con pannelli in laterizio, che oltre a richiamare i mattoni rossi tipici degli edifici di Boston, proteggono gli interni dal rischio di surriscaldamento durante i mesi estivi. Gli architetti hanno poi effettuato uno studio accurato sui materiali, scegliendoli anche in base al loro effetto tranquillizzante: da cui la scelta del legno chiaro e della pietra naturale. Infine, per garantire una continuità tra interno ed esterno, anche per i pazienti costretti a lunghe degenze in ambulatorio, è stato creato un giardino in bambù in puro stile nipponico.


[ Fonte: www.casaeclima.com ]