Sembra un gioco in scatola, di quelli che i bambini usano per realizzare tutto ciò che la loro fantasia suggerisce.
E forse è proprio lo spirito del gioco quello che ci guida quando abbiamo voglia di rinnovare l’arredamento della nostra casa: togliere, aggiungere, spostare oggetti e mobili, con ironia e divertendosi.
E perché non farlo con Join?
Un’idea ecosostenibile nata da un gruppo di giovani architetti lombardi del Politecnico di Milano, Daniele Piazzola, Stefano Nodari e Stefano Lamorte, appartenenti al gruppo DSquadro.
Questo originale e innovativo sistema modulare, permette di realizzare complementi e arredi per mezzo di un gioco d’incastri in modo libero, flessibile, economico, personalizzabile ed ecologico.
Si, perché Join è totalmente “green”, utilizza legno di scarto OSB (Oriented Strand Board) o MDF (Medium Density Fiberboard), smalti all’acqua e solventi atossici che consentono una riduzione dei composti organici volatili di quasi il 95% rispetto alle tradizionali vernici.
L’idea nasce osservando i banchi di frutta e verdura nei mercati, decine di cassette di legno buttate perché per legge non possono essere riutilizzate una seconda volta per contenere alimenti.
Già in passato le cassette della frutta rinascevano a nuova vita, ripulite e modificate, per trasformarsi in oggetti d’arredo ma, con l’avvento delle grandi multinazionali che hanno introdotto linee di mobili low cost, questa abitudine sostenibile e consapevole è gradualmente scomparsa.
I progettisti si sono quindi ispirati a questo approccio per creare oggetti capaci di rivoluzionare il concetto di spazio domestico, spiegandoci così la loro idea nei dettagli: «Il progetto “Join” nasce dalla volontà di creare riutilizzando materiali dal basso profilo commerciale o considerati alla fine del proprio ciclo di vita.
Il prodotto si presenta come un “gioco in scatola”, in cui è l’utente finale che si rende protagonista montando l’oggetto desiderato e acquistato.
Tutti gli oggetti sono quindi forniti smontati e ogni scatola, oltre ai moduli e ai pezzi speciali necessari, è corredata dalle relative spiegazioni di montaggio (aggregazione a incastro) e dalla filosofia di progetto.
Il principio è lo stesso che caratterizza i classici giochi da costruzione: semplici all’apparenza ma che racchiudono un grosso lavoro d’ideazione e sintesi.
Si fonda su un’unica regola semplice e chiara, senza possibilità d’interpretazioni alternative: è esasperata l’universalità del singolo pezzo e le possibilità di incastro reciproco.
La forma del singolo modulo da noi realizzato è sagomata in modo per poter essere aggregata (potenzialmente all’infinito) con altri moduli uguali senza l’ausilio di nessuno strumento tecnico; questo sistema a incastro diventa cosi la caratteristica stilistica predominante del prodotto finale».
Loro forniscono il kit, voi ci mettete la fantasia.
[ Fonte: www.architetturaecosostenibile.it ]
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