venerdì 30 settembre 2016

Quali prodotti per verniciare le vecchie piastrelle?


Se siete alle prese con una ristrutturazione o siete stufi delle vecchie piastrelle del bagno o della cucina, non è più necessario sostituirle con delle nuove.

Oggi esistono delle soluzioni che vi faranno risparmiare un po’ di denaro e che allo stesso tempo vi daranno un risultato sorprendente. In questo modo potrete avere una casa nuova e bella senza spendere troppi soldi.
Il micro cemento, ad esempio, può essere usato per "rivestire" un vecchio pavimento senza rimuoverlo.

Microtopping di IdealWork.it
 
 
E’ un rivestimento bicomponente (cementizio-polimerico) che ha uno spessore di soli 3 mm e si può applicare su diversi supporti preesistenti, come per esempio il calcestruzzo, la ceramica o il legno.

E’ disponibile in differenti tonalità ed effetti – lucidi, nuvolati o acidificati, con velature e inserti decorativi – si adatta a qualsiasi tipo di ambiente e stile, anche se valorizza al massimo arredi moderni e oggetti di design, enfatizzando stili minimalisti.

È un materiale molto flessibile che può essere impiegato sia in orizzontale sia in verticale, come su pareti in cartongesso o in muratura, scale, top cucina, bagni e box doccia (essendo completamente idrorepellente) e si può applicare su moltissime superfici già esistenti, come piastrelle, marmi, legno, ferro senza il bisogno di demolire la precedente pavimentazione o rivestimento.

Microtopping di IdealWork.it
 
Molto resistente alle sollecitazioni climatiche e all’usura, il microcemento è facile da pulire e veloce da realizzare e ha una resa perfetta anche su pavimenti radianti. Il rivestimento assicura adesione a pressoché qualsiasi tipo di supporto (previa specifica preparazione), resistenza al calpestio anche intenso e protezione dalla penetrazione dell’acqua. Resistente ai raggi Uv e alle sollecitazioni climatiche, ha un basso impatto ambientale, poiché è formulato a base acqua.

Microtopping di Ideal Work. Prezzo al mq: 80-100 euro.

 
 
Decocemento


Se, invece, avete una passione per il fai da te, il marchio Sotto Sopra farà al caso vostro.

Risultato prodotto "Sotto Sopra"

Questo prodotto ti permette di colorare le vecchie piastrelle ottenendo una eccezionale resistenza.
La procedura è molto semplice: prima si colora e poi si applica la finitura trasparente protettiva nelle varianti effetto vetrificato, lucido, satinato o opaco.

 Nel primo passaggio si applica il colore per interni con il colore scelto. Ci si può sbizzarrire tra le tante tinte a disposizione: satinate, metallizzate o con colori pastello, forti o perlati.

Nel secondo passaggio, invece, si protegge il colore con la finitura trasparente.

Si dovrà, dunque, applicare la finitura trasparente per ottenere l’effetto vetrificato oppure un effetto lucido satinato opaco

Il prodotto creerà così un film impermeabile e resiste all’acqua calda.

STESURA DEL “SOTTO” E LA FINITURA CON IL “SOPRA”. Ecco come fare:

1-2. Per la stesura è indicato un piccolo rullo di spugna; si versa il prodotto in una vaschetta di piccole dimensioni e si impregna bene il rullo, sgrondandolo, per iniziare l’applicazione a dovere.


3. Il rullo va portato sempre in una direzione. Questa regola è ancor più ferrea, data la natura metallizzata della tinta. Tuttavia ci è concesso di ripassare su punti in cui è già stata data per tirarla ove ne sia rimasta in eccesso oppure risulti carente.

4. Nulla vieta di stendere una seconda mano di resina colorata, ma la prima risulta già molto coprente.


5. La finitura, anch’essa bicomponente all’acqua, si prepara in modo analogo al colore di fondo, unendo il contenuto dei due barattoli, prima l’A e poi il B, nel contenitore metallico che li confeziona

6. La miscela va uniformata bene, si consiglia di rimescolare per almeno 3 minuti; il composto resta bianco lattiginoso.


7. La preparazione della finitura trasparente è più veloce di quella della resina colorata: non c’è la fase di aggiunta dei pigmenti e neppure quella dell’aggiunta d’acqua. Anche in questo caso la finestra d’apertura è di circa 60 minuti, pertanto, dopo aver fatto riposare i soliti 5 minuti il composto, lo si versa nella vaschetta per iniziare la stesura.


8. Per l’applicazione è indicato lo stesso tipo di rullo usato per la resina colorata. Per le zone d’angolo, dove convergono due pareti, pavimento e parete o giungendo al braghettone di una porta, sono molto efficaci i rulli di taglio ancora più piccolo, senza l’estremità arrotondata, ma diritta.


9. Stesa sulle pareti, la finitura rimane lattiginosa ancora per poco; in pochi minuti diviene completamente trasparente. Resina colorata e finitura sono “fuori polvere” in 3 ore, pronte per una seconda mano in 6 ore, sovra verniciabili in 24 ore.

Grazie Colori Parati Vinili per la dritta ;)

Sito Web:
http://www.sottosopra.eu/

venerdì 23 settembre 2016

Cavaletti per il tavolo di casa

Una grande tendenza nel mondo casa è di creare un tavolo utilizzando i cavalletti come gambe. Oggi se ne trovano di diverse forme e materiali .

Sempre più persone lavorano come free lance e utilizzano la casa come ufficio, quindi un tavolo di questo tipo può essere un'idea ottimale come scrivania.
 
 
 
------> Per leggere consigli su come organizzare gli spazi per trasformare la vostra stanza in un luogo di lavoro, Clicca qui!
Un'idea multitasking che può essere utilizzato in tanti ambienti della casa.
Ecco quali:
Per creare un piano di lavoro originale.
 


       

 
I cavalletti possono essere utilizzati anche per il tavolo da pranzo.
Il tavolo Urban di Ronda Design ha gambe a cavalletto in finitura ferro naturale, con un elegantissimo top da scegliere tra rovere naturale e cemento.
 
 

Camera per i figli grandi: se avete dei figli teenager e state pensando di cambiare l’arredamento della loro camera, iniziate del tavolo. Un tavolo di questo tipo è originale, creativo e molto trendy: il luogo perfetto dove trascorrere ore di studio e di svago davanti al pc. I vostri figli ameranno l’idea.
 
 
Cucina: se volete dare un tocco “industrial” alla vostra cucina, questa idea può essere una soluzione ideale.
 
 
Tavolo per esterno: un tavolo per i cavalletti oltre ad essere molto belli sono anche pratici, soprattutto il tavolo è pensato per l’esterno. In questo modo potrete spostarlo facilmente sia in caso di pioggia o per motivi logistici.
 
 
La bellezza di avere un tavolo con cavalletti è che è possibile farne uno fai da tè. Ecco qualche sito dove poter acquistarli online.
Per uno stile Minimal: da Ikea trovate modelli in acciaio nero coordinabile con il piano di lavoro.
Per uno stile Nordico: su Serax.com trovate cavalletti bianchi con trave in quercia naturale.
Per uno stile Light: su  Zieta.com trovate cavalletti leggero ma forti, il modello Koza è in lamiera d’acciaio.

venerdì 16 settembre 2016

Camerette per bambini: Maschi VS Femmine

Noi non sappiamo se è vero che i maschi vengono da Marte e le femmine da Venere, ma quello che sappiamo per certo è che da quando nasciamo, questi due mondi, quello maschile e quello femminile, sono divisi da caratteristiche che li contraddicono: l’uomo ama lo sport e la donna no; la donna ama fare shopping e l’uomo no.
E questa regola vale anche nell’arredamento. Infatti, le camere delle bambine sono diversissime da quelle dei bambini; nell’immaginario comune nella camera dei maschi troverete tanto azzurro e in quello delle bambine tanto rosa.
Ma  non è sempre così. Ecco 3 idee per arredare la camera di vostri figli in modo originale e creativo:
Per la cameretta del maschio abbiamo scelto uno stile “Piccolo esploratore”  dove il nostro bambino verrà stimolato a scoprire il mondo intero, circondato da armadi a forma di alberi, lampada a forma di sole e una bella jeep per raggiungere le vette più alte e attraversare i deserti più impervi.
 

 
 
La carta da parati non può che essere un mappamondo perché per diventare veri esploratori bisogna osservare e studiare il mondo con attenzione! Su www.lecivettesulcomo.com
 
 
- Nella cameretta proposta da Nidi l’armadio serve anche per disegnare! www.nidi.com
 
 
- Un bellissimo aereo in 3d. Perfetto per giocare, ma anche bellissimo da ammirare sulle mensole della cameretta o sul comodino...per volare con la fantasia. Su www.lecivettesulcomo.com

La cameretta per la femmina ha un’atmosfera sognante, che sembra uscita dall’opera “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare dove piccole fatine,  fenicotteri rosa e unicorni circondano la piccola fanciulla sognante.
-  Bellissimi stickes con delicati flamingo, che sembrano pitturati a mano, sono circondati da stelle e coroncine. Perfetti abbinati ad una nicchia o su un armadio. Su www.lecivettesulcomo.com
 
 
- Non può mancare un morbido carillon formato da bellissime piume rosa e oro che accompagna i più piccoli in dolcissimi sogni. Su www.rocketbaby.it

 
 
 
- E per la carta da parati abbiamo scelto un bosco in una notte stellata, l’habitat naturale per le nostre mitiche presenze fatate di William Shakespeare. Su www.lecivettesulcomo.com
 
 
 
E se avete un maschio e una femmina? Il tema  “Isola deserta” è perfetto:  letto a forma di canoa, armadio con onde, una parete azzurra, tavola da surf come scrivania, e dove per par condicio, non possono mancare Sirenette e Pirati.
 
- La carta da parati deve essere rigorosamente a tema marino con palme, mare e sabbia che richiamano le ambientazioni delle più belle isole desertiche.

 
- Nella camera di un vero pirata non può mancare una lampada a forma di ancora. La si può appendere al muro, appoggiare sopra un ripiano come un soprammobile oppure mettere direttamente sul pavimento. Su www.rocketbaby.it

 
 
- Questo letto a castello ci fa subito pensare inevitabilmente a Peter Pan e alla sua dolcissima campanellino. Non dimenticatevi gli stickers di Campanellino per la piccola bimba!

 

giovedì 15 settembre 2016

5 regole da seguire per la ristrutturazione della casa

Il portale Prontopro.it, il primo sito nel settore per numero di utenti che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale, ci ha chiesto di dare qualche consiglio ai loro utenti su come muoversi correttamente durante una ristrutturazione. Potevamo tirarci indietro?
 
Nel post, che potete leggere anche sul loro blog, abbiamo elencato 5 regole da seguire passo dopo passo per evitare di commettere errori superflui!
 
Quali sono questi 5 dogmi della ristrutturazione, dunque?
 
Prima e dopo una ristrutturazione
 
1) Incarica un professionista
 
Un primo consiglio è quello di affidarsi ad un tecnico, soprattutto per i lavori che necessitano di un progetto e che richiedono una relazione tecnica da consegnare in comune. Affida la progettazione e la gestione dei lavori ad un professionista fidato perché sarà il referente di tutti i soggetti coinvolti in una ristrutturazione. È prassi affidare allo stesso professionista i compiti di progettista, direttore dei lavori, coordinatore della sicurezza in fase di progetto e di esecuzione, presentazione pratiche edilizie e aggiornamento situazione catastale a lavori ultimati.

2) Scegli il progetto e definisci il budget con il tecnico

Spesso le modifiche eseguite durante la ristrutturazione comportano ripercussioni a cascata sull’intero progetto, nonché un incremento dei costi e dei risultati finali. Per questo motivo consigliamo di chiedere il computo metrico al professionista incaricato. Il computo è un elenco dettagliato dei lavori che si intendono eseguire. La copia del documento verrà consegnata alle imprese edili per la formulazione dei loro preventivi. Ciò ti permetterà di ricevere offerte omogenee e confrontabili.

3) Scegli l’impresa che svolgerà i lavori

Dopo aver ricevuto tutti i preventivi dalle varie imprese, dovrai scegliere quella che ti è piaciuta di più. Ricorda che le imprese devono esibire al committente diversi documenti (dettagliati nell’allegato XVII del D.Lgs 81/2008), tra cui l’iscrizione alla Camera di commercio con oggetto sociale inerente alla tipologia dell’appalto e il documento unico di regolarità contributiva – DURC – in corso di validità. Tieni conto che la legge n. 98/2013 di conversione del Decreto “del fare” ha esteso la durata di tale documento da 90 a 120 giorni (per quelli rilasciati dopo l’entrata in vigore della legge stessa e cioè il 21/8/2013). Sottoscrivi un contratto d’appalto con l’impresa, definendo l’oggetto del lavoro, l’importo concordato, i tempi di esecuzione, le modalità di pagamento e, in generale, tutti gli oneri e gli obblighi in carico all’impresa e al committente.

4) Verifica la pratica edilizia

Prima di iniziare i lavori accertati che il progettista abbia presentato in comune la relativa pratica edilizia e che siano trascorsi i termini di legge per poter iniziare. In caso di pratica CIA o SCIA i lavori possono iniziare subito dopo l’avvenuta protocollazione della pratica. Una copia va sempre conservata in cantiere.  Ricorda la notifica preliminare, che serve nel caso in cui in cantiere sia prevista la presenza – anche non contemporanea – di almeno due imprese (per esempio idraulico e muratore). Prima di partire con la ristrutturazione, il responsabile dei lavori o il committente deve inviare tale documento all’Azienda sanitaria locale e alla Direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti.

5) Il via ai lavori

A questo punto si può partire con la ristrutturazione. Spetterà al professionista la verifica della corretta esecuzione dei lavori e il rispetto dei termini di contratto.
Una volta chiuso il cantiere sarà necessario presentare in comune: la Comunicazione di fine lavori a firma del committente; il Certificato di collaudo a firma del tecnico; la Richiesta del certificato di agibilità; la Denuncia di variazione catastale (DOCFA) presso l’Agenzia del territorio (ex Catasto).
 
Prima e dopo una ristrutturazione
 
Continuate a seguirci per ricevere altre notizie sul mondo casa!
 

venerdì 9 settembre 2016

Decluttering: più spazio in casa

Appena abbiamo ricevuto il nuovo catalogo IKEA, abbiamo iniziato a fare dei segni sugli oggetti che avremmo voluto acquistare per le nostre case.

Ma subito sul nostro volto è comparsa un’espressione di terrore al solo pensiero di poter riempire le stanze di ulteriori oggetti, mobili, accessori che non sono proprio indispensabili.

Quando si tratta di arredamento e di mamma IKEA non riusciamo proprio a tirarci indietro... forse è per questo motivo che abbiamo deciso di fare gli architetti, per acquistare mobili che in realtà vorremmo mettere in casa nostra ma che non possiamo permetterci per motivi di spazio e budget.

A quel punto avevamo davanti a noi solo 2 soluzioni: andare all’IKEA e fare shopping sfrenato o dedicarci al decluttering (per poi andare all’IKEA a fare shopping sfrenato).

Ma cos’è il DECLUTTERING di cui si parla tanto?

Il decluttering è, neanche a dirlo, una nuova tendenza americana che invita le persone a liberarsi di tutto il superfluo che abbiamo in casa.

Le nostre case sono piene di cose utili, ma anche meno utili o addirittura inutili. Vivere in mezzo al disordine non rende di certo più facile la vita. Se anche voi avete l'idea che la vostra casa si stia riempiendo troppo, allora è arrivato il momento del "decluttering".


Come fare per ottenere un “decluttering” perfetto:

1. Programmate i vostri momenti per il decluttering

Non ce la farete mai ad eliminare in una volta sola tutte le cose superflue dalla vostra casa. Fate un piano nel tempo. Potete per esempio stabilire di dedicare ogni giorno 30 minuti al decluttering. Oppure un'ora, tre volte la settimana. 

 
2. Organizzate il lavoro

Non soltanto il tempo che dedicate al decluttering va pianificato, bisogna anche organizzare e strutturare il lavoro stesso. Lavorate armadio per armadio e tenete un certo ordine (per esempio iniziate da un angolo della stanza e procedete sistematicamente per arrivare dall'altra parte della stanza).

3. Ricordatevi: le cose da eliminare devono uscire dalla vostra casa!

Già non è facile fare la distinzione tra cose 'utili' e 'non utili' ma una volta fatta la selezione sarete anche confrontate con la domanda su cosa fare con le cose eliminate. Anche qui ci vuole un piano. Potete vendere su internet le cose che non hanno più valore per voi ma che possono averlo per altri. Gli abiti vecchi possono essere depositati nei container appositi che si trovano in giro per le città. Altre cose potrete regalarle ad amici o familiari. L'unica cosa da evitare è quella di cedere alla tentazione di portare tutto in soffitta!

4. Non comprate nuove cose (e non fate shopping)

Contate fino a dieci prima di fare un nuovo acquisto o di portare qualcosa a casa. State ELIMINANDO delle cose superflue, non ACCUMULANDO.

5. Fate subito una selezione delle nuove cose che entrano in casa

È inevitabile, ci saranno sempre nuove cose che entreranno nella vostra casa. Prendete subito una decisione: eliminare o no? Se la vostra decisione è 'eliminare', allora fatelo immediatamente.

 6. Applicate la regola 'one in two out' (ovvero: uno dentro, due fuori)
Per evitare che la vostra casa si riempia di nuovo potete applicare la regola 'uno dentro, due fuori'. Per ogni cosa che portate a casa, ne eliminate due. Troppo difficile? Iniziate con uno su uno.

7. Chiedete aiuto

Non è facile buttare delle cose o separarsi dalle cose che per quanto inutili evocano sempre comunque certi ricordi. Per questo motivo ci vuole l'aiuto di un'amica o del vostro partner. Avranno un occhio più fresco ed obbiettivo.

8. Fate una scatola con una scadenza di un anno
Se davvero non riuscite a separarvi di certe cose, allora mettetele in una scatola, sigillatela, scriveteci sopra la data e mettetela via per un anno. Se durante quell'anno non aprirete mai la scatola per recuperare qualcosa, allora sarà il caso di buttarla (o regalarla) dopo la scadenza dell'anno, senza aprirla ovviamente! Altrimenti ricominciate da zero.
 


9. Organizzate uno swap party con le amiche

 
Vi dispiace buttare certe cose perché sono belle anche se non le usate più? Provate ad organizzare uno swap party. Chiedete alle amiche che invitate alla vostra festa di portare a loro volta cose che non usano più ma che possono ancora essere utili, e scambiate 'la merce'. Quel che rimane li butterete o lo regalerete.

10. Ricordatevi che l'autostima non arriva da quel che possedete

La vostra autostima e il vostro valore non dipende da quello che avete ma da quello che siete!


11. Andate all’IKEA a comprare le cose che avete adocchiato nel nuovo catalogo

 

 

venerdì 22 luglio 2016

Arredi per esterno: midollino, rattan, vimini o bambù?

Il rattan, il vimini, il modollino e il bambù sono tra i materiali preferiti per gli arredi estivi. Solo a guardare questi oggetti di design veniamo trasportati in mondi ed epoche completamente diverse.

Oriente, occidente, stile vintage: a seconda dello stile che si vuole dare alla casa, questi mobili hanno il potere di trasformare la casa in un soggiorno brasiliano, in una stanza giapponese o in una casa degli anni ’70.



Questi materiali sono simili tra loro ma diversi per provenienza, robustezza e versatilità.

Vi raccontiamo in cosa si differenziano così da poter scegliere il materiale giusto per il vostro arredo.

Vimini.

Questo materiale è ottenuto intrecciando rami di salice o di altre piante. L'elasticità e la resistenza del vimine di salice lo rendono, da sempre, ideale per la fabbricazione di cesti e canestri.

A differenza di altri materiali, oggi più ricercati ed esotici, il vimini è sempre stato adoperato nell'artigianato del legno e dei suoi derivati.

Oggi il vimini continua ad essere usato, oltre che nella cesteria, nella realizzazione di tavoli, divani e sedie, conferendo a questi arredi un gusto elegante e coloniale, vagamente retrò. 





Bambù.

E' una pianta sempreverde di notevoli dimensioni, la cui canna robusta e nodosa è usata in tutto l'oriente per i fini più disparati, soprattutto laddove vengono richieste pertiche lunghe e resistenti (usate come travi per la costruzione di ponteggi, palafitte, abitazioni). A differenza del rattan, il bambù è cavo all'interno e presenta caratteristiche superiori di rigidità.

Per via delle sue caratteristiche è usato per divani, mobili, e sedie e come il vimini conferisce un fascino particolarmente esotico all'arredamento.

Rattan.
Differentemente dal bambù, con il termine rattan non si identifica una particolare pianta, piuttosto questo termine - che deriva dal malese rotan, cioè bastone - è applicato per designare un'ampia famiglia di piante provenienti dall'Asia usate negli scopi più vari.

Le specie più nobili sono il manau, il palesan, tutte appartenenti al grande gruppo di palmizi denominato anche Calamus rotan. 

 Correttamente lavorata, scorticata e lasciata asciugare al sole ai margini delle foreste tropicali, la palma del Calamus rotan si trasforma in rattan; così infatti è definita la sua fibra, la parte migliore dotata di resistenza e durata straordinarie.

Il rattan trova impiego per la realizzazione di mobili, divani, sedie ed altro.

Midollino.

Dalla trafilatura delle canne più grosse di giunco (rattan) si ottengono dei fili lunghi e resistenti con una sezione di pochi millimetri, simili a spaghetti. E' il cuore molle della pianta.

 Dall'intreccio a mano di questi fili si ottiene una maglia molto raffinata e di qualità molto alta.

Divani, lampade, poltrone di midollino sono oggi molto apprezzati e ricercati. Di grande tendenza anche nel mondo fashion.
Divano Targa

Lampada uckiwa in bambù disegnata da Ingo Maurer

poltrona D.270.2 molteni

Tavolino Bolla per Gervasoni

Tende H&M Casa

Ed è subito Brasile o giappone! :)

Per altri consigli, contattateci a info@ristrutturami.it

venerdì 15 luglio 2016

Casa al mare: come arredare il terrazzo

 
La privacy è importante anche al mare perché gli spazi all’aperto sono molto più sfruttati rispetto a quelli di casa. Trascorriamo numerose serate in terrazza tra cene e aperitivi e momenti di relax al sole, ad esempio, mentre facciamo colazione in pigiama.

Per avere maggiore privacy è il caso quindi di pensare ad un divisorio da mettere tra la vostra casa e quella del vicino.

DIVISORIO

Il gelsomino o una coloratissima bouganville possono essere utilizzati come copertura naturale. A voi la scelta del fiore, basta che sia una pianta rampicante che copra il muro.

Se invece preferite un divisorio “artificiale” consigliamo di utilizzare delle strutture in legno che creano un effetto più naturale! Ricordatevi sempre che siete al mare circondati dalla natura quindi provate a creare un ambiente verde-friendly e in armonia con quello che avete intorno.
 
 
Terrazzo progetto Ristrutturami.it

GAZEBO

Se avete un ampio terrazzo, non può mancare una copertura per il tavolo che utilizzerete verosimilmente per ripararvi dal sole durante i vostri pranzi.

Sempre nel rispetto dell’ambiente, ci piace l’idea di utilizzare una vela come copertura. Otterrete un effetto elegante senza grandi modifiche!

 
ILLUMINAZIONE
L’illuminazione è molto importante. Come per gli interni, anche per l’esterno esistono tantissimi modelli tra cui scegliere, dovrete solo pensare alle vostre necessità e soprattutto ai punti luce presenti sul terrazzo ( un dettaglio da non sottovalutare).


Tolomeo XXL di Artemide
 
Se non avete prese esterne, nessun problema, mamma IKEA pensa sempre a tutto! Le luci con le batterie sono un’idea pratica e molto utile.

Per il terrazzo della casa di Cervia di un nostro cliente abbiamo pensato di utilizzare queste luci ( anche loro a batteria!)
 
Luci Luminal Park

Per  un bel gazebo ci vogliono un tavolo e delle sedie.
Se avete tanto spazio non lesinate nei posti a sedere! Non ve ne pentirete quando avrete tanti invitati a cena.
Inoltre, sfrutteremo i mq avanzati per creare un bel angolo relax con tavolino e poltrone.

 
 

PS: se lo spazio è poco ma vi piace l’idea di avere dei divanetti da outdoor, scegliete di sacrificare il tavolo, optando per un modello lungo e stretto come quello che abbiamo suggerito al nostro cliente.
 
Progetto Ristrutturami.it

In questo modo riuscirete a guadagnare dei cm preziosi per fare posto ai divani!


TOCCO FINALE: arricchite il vostro terrazzo con delle piantine aromatiche. Fanno arredo e abbelliscono l’ambiente.


Leggete anche 5 idee per arredare la casa al mare:

venerdì 8 luglio 2016

4 idee per estendere una camera da letto

Uno dei lati positivi del ristrutturare una casa è che ti permette di realizzare davvero la casa dei tuoi sogni!

Tutto è possibile, anche rendere più grande una camera da letto! Come?


Eccovi 4 soluzioni pratiche e originali:

1) Bagno padronale+ camera da letto

Il bagno padronale in camera da letto è molto elegante e pratico perché così non dovrete passare da una stanza all’altra, magari incappando in altre persone. Così avrete tutta l’intimità di cui avrete bisogno.
 
 
Progetto Ristrutturami.it

Progetto Ristrutturami.it


Realizzare un bagno comunicante con la camera da letto è una pratica sempre più diffusa quando si ristruttura casa perché è più facile creare dei nuovi spazi all’interno degli ambienti.

Ecco dunque 2 soluzioni che potreste adottare per la vostra casa:

- creare un bagno open space all’interno della camera da letto
Progetto Ristrutturami.it


- utilizzare una stanza confinante alla camera e trasformarla in un bagno ( ricordatevi prima di verificare gli attacchi e gli scarichi per i sanitari!)

2) Stanza per cabina armadio

Bastano poco più di 2 mq per realizzare una cabina armadio completa perché l’ingombro minimo che devi considerare in profondità è di cm 120 (60 di attrezzatura + 60 di passaggio davanti) e, in larghezza, di cm 220 (per lui)/260 (per lei).



Le possibilità per ricavare una cabina armadio sono tantissime, basta avere un po' di creatività :) e studiare gli ambienti in funzione alle dimensioni e alla conformazione della stanza (forma del locale e posizione di porte e finestre) e decidere dove posizionarla (nell’angolo, davanti, dietro o accanto al letto)

3) Bagno padronale+ cabina armadio

Se la camera ha un’ampia dimensione è possibile accogliere sia una cabina armadio che un piccolo bagno a uso esclusivo (sempre se la posizione degli scarichi lo consente).

 

Esempio di progetto tipo





In questo caso, avrete tutto quello che desiderate: camera da letto, bagno e cabina armadio. Sembra impossibile ma quando si ristruttura, tutto è possibile!




4) Cabina armadio in mansarda

Se vivete in mansarda, avete anche voi il diritto di avere una bella cabina armadio!

Vi consigliamo di scegliere un modello di cabina armadio con un sistema modulare e flessibile che vi permette di sfruttare appieno la diversa altezza delle pareti.
 
Mews House refurbishment in London Fitzrovia

venerdì 1 luglio 2016

Come scegliere il battiscopa

Il battiscopa è quell’oggetto che più comunemente chiamiamo “zoccolino”.

Sembra un dettaglio trascurabile ma non lo è affatto.

Quando chiediamo ai nostri clienti come vorrebbero il battiscopa la loro faccia sembra dire: “dobbiamo veramente scegliere anche lo zoccolino???”.


Progetto Ristrutturami.it

 
Il battiscopa però, al contrario di quanto si pensa, ha moltissime funzioni: oltre a quella di proteggere le pareti nella parte inferiore, formando anche una barriera alla polvere, completa e decora gli ambienti con una bordatura perimetrale, copre il raccordo sempre imperfetto tra muri e pavimento – nascondendo il taglio del rivestimento – e può anche mimetizzare i cavi elettrici.

 
Vediamo ora tra quali e quanti tipi di battiscopa si può scegliere.


In primis il legno. Quelli realizzati con questo materiale possono essere in massello, con supporto in multistrato e rivestiti in laminato, impiallacciati oppure in mdf laccati.

 
  • Ceramica Partner ideale delle pavimentazioni ceramiche, oggi gli zoccolini in questo materiale sono declinati anche in forme particolari, decorate e sagomate.

 
  
 
  • Pietra e marmo. Quelli con superficie naturale sono ricavati da lastre di spessore sottile, che vengono poi ulteriormente ridotte fino a ottenere una misura di 1,5-2,5 cm.
 
  
  • Pvc. In questo caso spesso hanno finalità funzionali: per esempio possono avere luci segnapassi o essere sagomati per l’inserimento di cavi. Sono gradevoli e stanno bene in ambienti moderni e hi-tech.
 
 
E quali sono le forme più utilizzate?
 
Progetto Ristrutturami.it
 
A spigolo vivo: di forma squadrata, è caratterizzato dal profilo dritto, adatto in ambientazioni di gusto contemporaneo.
 
A becco di civetta: ha il bordo superiore arrotondato; tale lavorazione ha una finalità estetica.
 
Con piedino: la sagoma è leggermente arcuata lungo la parte inferiore e “avanzata” verso l’esterno.
 
A questo punto non vi resta che scegliere le misure.
 
 
Altezza
Disponibili con altezza compresa tra 6 cm e 8 cm, esistono anche modelli di soli 4 cm o, viceversa, di 10-12 cm e addirittura 15 cm, questi ultimi indicati se si predilige la funzione protettiva. Con uno zoccolino in contrasto cromatico con la parete (per esempio di legno scuro su muro bianco), quanto più il profilo è alto, tanto più la parete sembrerà bassa.
 
 
 
Spessore
Dipende dal materiale (in marmo o pietra hanno spessore maggiore rispetto a quelli in legno o alluminio), ma si può dire che in legno esistono in tante versioni: se ne trovano da 1 cm fino a 2,2 cm. Per scegliere si consideri la distanza tra muro e pavimento, perché lo zoccolino deve coprire tale punto critico. Va poi valutato l’impatto visivo: a spessore maggiore corrisponde altrettanta visibilità sulla parete e maggiore sporgenza da questa.
 
 
 
Lunghezza
In genere si trovano in commercio listelli che arrivano a una lunghezza massima di 3 metri e non scendono sotto i 240 cm. Queste dimensioni vanno considerate sia per il trasporto a casa (se si opta per il fai-da-te) sia per la posa: su pareti che superano i 3 m di lunghezza occorre prevedere almeno un giunto: per un migliore risultato estetico, andrebbe fatto coincidere con un punto poco visibile, da calcolare a priori.
 
 
 
Vi siamo state d’aiuto? Aspettiamo qualche foto dello zoccolino che avete scelto!